L'Inter adesso ci crede. Mancano ormai pochi giorni alla finale di Champions League contro il Manchester City e i nerazzurri seminano fiducia e speranze per l'ultimo atto al quale nessuno pensava di partecipare. Siamo sinceri: immaginare un'italiana in finale, oggi come oggi, era qualcosa di utopistico. Forse la Juve, in condizioni di particolare favore, ma proprio stiracchiando la fantasia. Zero chance per le altre. E invece Demòne Inzaghi, come ormai è stato ribattezzato il tecnico nerazzurro amichevolmente dai suoi tifosi, ha trovato la chiave giusta per aprire la porta di Istanbul.

Percorso netto quello dell'Inter in Champions, ad eccezione della gara del debutto con il Bayern Monaco, l'unico reale passo falso nella competizione (l'altro ko, sempre con i bavaresi, era arrivato a qualificazione già archiviata e posizioni cristallizate nel girone). E chi tende a sminuire quanto fatto da Lautaro e compagni mette solo in evidenza tanto rosicamento malcelato. L'Inter è in finale perché merita di essere in finale, eliminando Barcellona, Porto, Benfica e Milan: i neo campioni di Spagna, gli uscenti campioni di Portogallo, i neo campioni di Portogallo e gli uscenti campioni d'Italia (con tutto il carico emotivo che si porta dietro l'Euroderby).

Le parole di ieri dei protagonisti - da Inzaghi a Marotta, passando per Acerbi, Dimarco, Bastoni, Barella, Dumfries, Onana, Lukaku e Lautaro - dimostrano come la squadra sia diventata di granito. Un monolite consapevole di pregi e limiti, capace di dare il meglio quando occorre. La Champions dell'Inter è stata un crescendo. Ora non resta che l'ultimo atto, naturale conseguenza di quanto visto finora. L'Inter ci crede. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 06 giugno 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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