Archiviato il successo roboante sul Monza, l'Inter inizia oggi la missione Supercoppa italiana. Venerdì i nerazzurri scenderanno in campo contro la Lazio in semifinale, sperando di conquistare la finalissima del 22.

Il nuovo format, infatti, prevede semifinali e finali. Al di là dei gusti, appare evidente la stortura a livello di calendario: non solo la competizione è stata piazzata nel bel mezzo di una stagione particolarmente pressante, ma è stata aggiunta anche una partita alla consueta finale secca. Ok, il montepremi è parecchio allettante (8 milioni alla vincitrice) ed è chiaro che tutto questo cinema è stato architettato per spillare più soldi possibili agli arabi, ma quando poi la questione invade le logiche di campo allora è il momento di fermarsi a riflettere e chiedersi se il gioco valga la candela.

Un gioco pericoloso per l'Inter, che si sta giocando punto a punto lo scudetto con la Juventus e rischia di arrivare al match con la Fiorentina del 28 gennaio a -4 dai bianconeri, dovendo saltare la partita con l'Atalanta e avendo poi l'impegno del Franchi 24 ore dopo quello dei bianconeri con il modesto Empoli. Psicologicamente, insomma, non la situazione più comoda possibile. A ciò si aggiunge anche il rischio squalifiche: di fatto, chi arriva in finale di Supercoppa, avrà due gare in più nelle quali potenzialmente i propri giocatori potrebbero ricevere cartellini che si sommerebbero a quelli del campionato. Regola cervellotica: alla Supercoppa partecipano anche squadre per "merito" della Coppa Italia e non solo del campionato. 

Insomma, un abominio totale, in campo e fuori dal campo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 gennaio 2024 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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