L'Inter di Simone Inzaghi è al classico bivio stagionale. O la va o la spacca. Prendere o lasciare. Alle stelle o alle stalle. Campionato, Coppa Italia, Champions League: non si può scegliere, anche se lo scudetto è andato. Ma un posto fra le prime quattro è obiettivo troppo importante per il club nerazzurro, soprattutto dal punto di vista finanziario. Oggi si inizia al Meazza (altri settantamila e rotti sugli spalti) contro la Fiorentina in buona forma fisica e mentale, che ora forse pensa al campionato come allenamento per tentare il colpo grosso in Conference League. La Beneamata, invece, ha bisogno di ritrovare i tre punti dopo la sconfitta interna contro la Juventus condita dalle immancabili polemiche, sconfitta (la nona in ventisette partite), che ha fatto retrocedere i nerazzurri al terzo posto, scavalcata dalla Lazio che ha fatto la voce grossa nel derby della Capitale.

La gara di andata giocata lo scorso ottobre al Franchi, terminata con una rocambolesca vittoria dell'Inter per 4-3 grazie ad una zampata all'ultimo respiro di Mkhitaryan, ha confermato come la “Viola” sia da sempre un avversario fastidioso per i nerazzurri e che potrebbe essere ancora più fastidioso oggi se la squadra di Simone Inzaghi dovesse scendere in campo con il freno a mano tirato come contro la Juventus prima della sosta per le Nazionali. Sosta che ha fatto la sua vittima eccellente in casa Inter, parliamo di quell'Hakan Calhanoglu che da tempo aveva acquisito la titolarità nel ruolo di play della squadra. L'infortunio muscolare che costingerà il turco in infermeria almeno fino all'andata dei quarti di finale di Champions League in casa del Benfica, riporta in prima pagina Marcelo Brozovic, una volta insostituibile e ora incognita, anche se di lusso.

Ci sarebbe anche un certo Kristjan Asllani pronto all'uso, ventunenne centrocampista dal talento indiscutibile che morde il freno, senza però riuscire a convincere appieno il mister che, sinora, lo ha utilizzato con il contagocce. Inizia un ciclo di ferro, con molte partite importanti ravvicinate. Inzaghi dovrà essere molto bravo e nello stesso tempo coraggioso nelle scelte per mantenere competitiva una squadra che negli ultimi tempi ha mostrato una certa stanchezza che questa Inter, per come è strutturata, non può permettersi. Ma la settimana dedicata alle Nazionali non ha dato solo responsi negativi per i giocatori nerazzurri impegnati. C'è un Romelu Lukaku che, forse, vuole dirci qualcosa. Qualcosa che possa fare bene all'Inter e a questo comunque emozionante finale di stagione che ci apprestiamo a vivere. Lukaku, l'autore del gol grazie al quale la Beneamata è andata avanti in Champions nella doppia sfida con il Porto, ha realizzato ben quattro reti in due gare disputate con il Belgio. Tripletta alla Svezia di Ibrahimovic in una sfida valida per la qualificazione a Euro 2024 e altro sigillo quattro giorni dopo nell'amichevole di lusso vinta per 3-2 dai Diavoli Rossi contro la Germania. Che vuol dire questo? Probabilmente vuol dire che Big Rom sta ritrovando il feeling con il campo, con il pallone e soprattutto con la porta avversaria. La rinascita è lenta e non poteva essere altrimenti.

Il ritorno all'Inter con la parte più calda della tifoseria che non lo vedeva più come re di Milano, il grave infortunio che lo ha bloccato a inizio campionato, in mezzo un mondiale anomalo che ha amplificato le difficoltà oggettive e infine l'ansia di tornare in nerazzurro quello di due stagioni fa senza però poter aver garantito un posto da titolare. Lukaku sta scalando un everest, ma gli si legge in faccia quanta voglia abbia di arrivare in cima e attaccarsi ad una ipotetica bandiera al traguardo raggiunto, come fece con la bandierina del calcio d'angolo nel derby di ritorno della stagione tricolore.

Si, inizia un mese che dirà tante cose in casa Inter. Su possibili nuove gioie o dolorose amarezze. Parlerà il campo. Ma provarci con un Lukaku, quello vero, nel motore, da un gusto piacevole. Lo sa anche Simone Inzaghi che deve essere solo bravo a sfruttare al meglio quella che potrebbe tornare l'arma letale nerazzurra.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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