L'Inter batte il Torino e pone una seria ipoteca sulla prossima partecipazione all'Europa League. Ora l'obiettivo è scavalcare la Fiorentina per il quarto posto e respingere da qui alla fine della stagione gli attacchi del Parma, ormai una realtà. Ma gli occhi di tutti sono già indirizzati al prossimo anno, il primo che partirà con Erick Thohir a capo del club. Sarà quello il primo, reale banco di prova per la nuova dirigenza e, per certi versi, per Walter Mazzarri.

Per diverse ragioni, infatti, questo è stato un anno di transizione per tutti, anche per il tecnico di San Vincenzo. Basti guardare la differenza tra il mercato di giugno e quello di gennaio. In estate, Mazzarri si è ritrovata praticamente la stessa squadra dell'anno precedente, senza possibilità di apportare correttivi significativi, se non ritrovarsi in casa acquisti già chiusi prima del suo avvento. Nella sessione invernale, al contrario, sono arrivati D'Ambrosio ed Hernanes, voluti proprio da WM. Stesso discorso per la permanenza ad Appiano di Botta, bloccato dal tecnico quando sarebbe dovuto restare al Livorno.

A giugno, si traccerà una linea netta col passato. Samuel, Milito, Castellazzi, Mudingayi, Mariga e Chivu lasceranno Milano. Zanetti, con ogni probabilità, entrerà a far parte della dirigenza con un ruolo ancora da definire. Resta in bilico la posizione di Esteban Cambiasso. Il Cuchu sta dimostrando che può dire, eccome, la sua, con Mazzarri che su di lui ha cucito un ruolo ad hoc. Quando non ha problemi, resta ancora tra i migliori. Chiaro che con tre competizioni da disputare, servirà un uomo che ne assicuri lo stesso rendimento. E allora è probabile che, in sede di mercato, Piero Ausilio possa puntare parecchio del budget su un mediano di qualità e quantità. Cambiasso accetterebbe un ruolo da comprimario come sta facendo Zanetti?

Chi invece è sicuro di restare al suo posto è proprio Walter Mazzarri. Per carità, nel calcio tutto è possibile, ma, a meno di clamorosi tracolli in questi ultimi mesi, il tecnico toscano finirà la stagione e poi comincerà la prossima. Anzi, Thohir ha sempre coinvolto Mazzarri nelle valutazioni della rosa per programmare il futuro e anche gli indizi di mercato lasciano capire che si sta allestendo una squadra proprio sulla base dell'idea tattica di WM.

La spina dorsale è già stata approntata: Handanovic, Vidic, Hernanes e Icardi, ovvero il portiere, il leader difensivo, il cervello e la punta. Senza dimenticare il rinnovo di Palacio. Ora non resta che, appunto, piazzare il colpo per la mediana e trovare almeno un altro esterno. Non a caso s'intensificano le voci per Sagna, Evra e compagnia. Sempre tenendo conto delle tre competizioni, chiaramente si reperirà sul mercato anche un'altra punta e non è da escludere che, in caso di occasioni, possa arrivare alla Pinetina un big. Magari uno di quelli scontenti nell'attuale club.

Thohir ha già capito che nel calcio va bene tutto, ma la carica dei tifosi è alla base del successo. In tal senso, non si può negare come l'arrivo di Hernanes, oltre all'indiscutibile qualità sul campo, abbia generato un clima di rinnovato entusiasmo che ha contagiato tutto l'ambiente e che ha risollevato una squadra che pareva scarica.

Perché di progetto possono parlare tutti, ma sono i fatti quelli che contano davvero e che poi fanno la differenza tra un quinto e un primo posto.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 11 marzo 2014 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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