L’eliminazione in Champions League, dopo una vittoria storica ad Anfield sarà, in un senso o nell’altro, decisiva anche per campionato e Coppa Italia. Nonostante le varie competizioni non concedano punti o vantaggi intercambiabili, l’eco emotivo e fisico sarà determinante per il proseguo della stagione. E come sempre testa e gambe faranno la differenza. Attenzione: secondo me non si può essere felici dopo un’eliminazione. O meglio, sarebbe quantomeno da provinciali esultare dopo essere usciti dall’Europa che conta. Ma certamente in casa Inter, tutti devono essere fieri e orgogliosi di come questa è maturata e di come si sia affrontato il Liverpool. Per il piglio con cui se la sono giocati contro una delle migliori squadre del mondo, nell’arco dei 180 minuti i nerazzurri non sono assolutamente stati inferiori ai Reds, anzi. Se poi aggiungiamo l’assenza di Barella e il rosso di Sanchez che ha tagliato le gambe ai campioni d’Italia, emergono due prestazioni da applausi, al di là del risultato. Certo, al ritorno gli inglesi hanno colpito tre pali e Vidal ha salvato un gol fatto, ma all’andata con due tiri in porta Klopp era stato premiato con un eccessivo 2-0.

Ad Anfield Skriniar ha disputato una prova illegale (e se penso ai paragoni con giocatori di altre squadre strapagati o pompati dalla stampa di parte, mi viene da ridere), ma anche De Vrij e Bastoni (che ha messo sul verde quella voglia di giocare professata in conferenza stampa) hanno dimostrato capacità pazzesche. E vogliamo parlare di Brozovic? Di Perisic? Del golazo di Lautaro? Elencare le qualità dei singoli sarebbe forse troppo limitante e limitato. Ma lasciatemi sottolineare la diversità tra questa e la stagione scorsa. L’Inter è passata dalle ripartenze, fulminee e spacca partita, di Lukaku, al fronteggiare a viso aperto qualsiasi avversario. Mentre nel 2020/21 i nerazzurri hanno terminato all’ultimo posto il girone eliminatorio, venendo giustamente sommersi dalle critiche, questa volta, nonostante i rimpianti, si è vista una squadra sbarazzina, che gioca all’attacco e può fare male a chiunque. La crescita, sotto questo punto di vista, è lampante.

Fateci caso, gli stessi detrattori dell’Inter sui social schiumavano rabbia per quanto successo, senza godersi l’uscita agli ottavi della Beneamata. Tale comportamento denota quella paura di chi sa, o meglio, ha capito, che i ragazzi di Inzaghi restano, in Italia, la squadra da battere. Quella che senza distrazioni o problematiche varie potrebbe anche conquistare un Triplete italiano. E questo terrorizza i tifosi avversari. Che sia chiarissimo, nessuno sostiene che l’Inter vincerà sicuramente campionato e Coppa Italia, ma che giocando in un certo modo la possibilità non sia assolutamente peregrina. I calciatori nerazzurri, dal Torino in avanti, dovranno giocare con la stessa voglia e determinazione del doppio confronto col Liverpool. Senza avere la boria di chi si sente superiore, ma con la consapevolezza di poter battere chiunque, se l’approccio fosse quello giusto. Così, sicuramente, potranno arrivare nuove soddisfazioni e titoli. Altrimenti, sarebbe un’amarissima beffa. Una sconfitta cocente, tutto l’opposto di quanto accaduto a Liverpool.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 marzo 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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