Archiviato il beffardo 2-2 con il Bologna, l'Inter va in letargo. Il ritorno in campo è previsto per il 21 ottobre a Torino contro i granata. Siamo entrati, infatti, nelle due settimane scarse che vedranno impegnate le varie nazionali e i nerazzurri convocati sono addirittura 16: un'enormità. E se da un lato è un orgoglio poter constatare di avere a disposizione tanti talenti, dall'altro torna alto il livello di guardia in considerazione della fatica che fatalmente si andrà ad accumulare sulle gambe di Lautaro e compagni o, come già più volte capitato, di infortuni esiziali.

Curioso come sia venuto alla luce un dato proprio in queste ore che scandisca in maniera inequivocabile l'incidenza che queste soste hanno per l'Inter, a differenza di altri club. Quella di Torino sarà la quarta partita di fila che i nerazzurri giocheranno di sabato alle 18 al rientro dalla sosta. Si capisce bene come il calendario sia stato particolarmente dispettoso verso gli interisti. Prima di Torino, l'altro match era stato il derby finito poi 5-1 (giocato di sabato a causa degli impegni del Milan in Champions il martedì successivo). Poi gli  altri due risalgono alla passata stagione: Inter-Roma 1-2 e Inter-Fiorentina 0-1. 

Anche stavolta, quindi, Inzaghi potrà riavere i sudamericani - Lautaro, Carlos Augusto e Sanchez - solo a una manciata di ore dal fischio d'inizio della partita con i granata: una situazione tutt'altro che agevole e, come detto, nemmeno inedita. Un altro esempio chiaro? Lazio-Inter di tre anni fa, con Lautaro, Correa e Vecino entrati solo a gara in corso, Sanchez e Vidal lasciati fuori dai convocati e un attacco titolare che era composto da Dzeko e... Perisic! Chiaro, nessuno obbliga nessuno a mettersi in rosa calciatori del Sud America. Ma come nessuno obbliga nessuno a prendere africani eccetera. Sono situazioni contemplate e che si conoscono, con le quali sia di dover convivere (sebbene un aggiustamento per quanto riguarda il calendario della Conmebol resti auspicabile).

E infatti avete mai sentito l'Inter lamentarsi per questo? Mai. Altri, invece, fanno filtrare malumore e stizza per trasferte ravvicinate e poche ore di sonno...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 10 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print