Nel giorno dedicato ad Ademola Loookman, con il tanto atteso incontro di Teano... ehm... Via Rosellini a Milano tra Beppe Marotta e Luca Percassi, che non ha ancora acceso la luce verde del semaforo per l'anglo-nigeriano all'Inter, vale la pena ricordare che domani è l'ultimo giorno in cui qualsivoglia club può provare a mandare in tilt le strategie di mercato nerazzurre, ormai piuttosto chiare. Alla mezzanotte di domani infatti scadrà la clausola rescissoria da 25 milioni, unica rata, presente nel contratto di Denzel Dumfries. Ultime 24 ore di attesa, che da un punto di vista della narrazione potrebbero anche tenere tutti con il fiato sospeso, ma vestendosi di logica, buon senso, e conoscenza delle tempistiche tecniche invita a essere ottimisti. Difficile, forse improbabile, che arrivi in Viale della Liberazione un bonifico da 25 milioni all'ultimo secondo, anche perché la prassi è che la società proprietaria del cartellino venga prima avvisata della volontà di pagare una clausola rescissoria.

Ergo, salvo ritorsioni del karma, oppure offerte agostane assai più ricche e ben accette, DD continuerà a falcare la fascia destra dell'Inter anche sotto la gestione Chivu. Evitando alla dirigenza di andare a cercare un profilo all'altezza senza avere troppi denari nel portafoglio. Molti tifosi ancora si chiedono come mai il club abbia accettato di inserire nel nuovo contratto una clausola così bassa, dimenticando forse che nella lunga trattativa per il rinnovo, con il rischio di perdere Dumfries a zero pochi mesi dopo, il coltello dalla parte del manico lo avesse lui. E probabilmente oltre al ritocco dell'ingaggio si è voluto assicurare una sorta di via d'uscita qualora lo chiamassero da mete gradite (la Premier League prima di tutto). Gli si sarebbe dovuta negare questa opportunità con lo spettro che non rinnovasse? E no... Sia chiaro, Denzel non vuole lasciare l'Inter, dove si trova bene e si sente importante. Ma non ha mai nascosto di voler provare un'esperienza in Inghilterra. Ma c'è Inghilterra e Inghilterra. Lo avesse chiamato una big, tipo Manchester City, United, Chelsea, Arsenal, probabilmente avrebbe accettato. Così come avrebbe accettato il Barcellona, che ha letteralmente devastato e stregato nel doppio confronto in Champions League. Ma l'olandese non avrebbe fatto un passo indietro rispetto ai nerazzurri, trasferendosi dove non c'è possibilità di vincere.

Oggi Dumfries è un punto di forza dell'Inter, sembra lontanissimo il periodo in cui sembrava un pesce fuor d'acqua, patendo uno stato di forma fisica e mentale che invitava Inzaghi a preferirgli il 36enne Darmian. Quando i giri del motore sono aumentati, l'ex PSV si è letteralmente preso la scena con prestazioni sontuose e gol+assist determinanti. Al punto che un suo possibile addio, oggi, stia spaventando anche i tifosi che lo consideravano un sopravvalutato di cui liberarsi senza troppi pensieri. Il fatto che salvo sorprese rimarrà a Milano, con Luis Henrique pronto a dargli riposo (sperando si riveli all'altezza del compito), è un sospiro di sollievo per tutto l'ambiente, che ha imparato ad aggrapparsi all'atletismo, ai muscoli, alla mentalità granitica di questo ragazzo in grado di superare tutte le difficoltà saltandole come se fosse un ostacolo sulla pista d'atletica e di sorprendere l'Europa intera facendo la voce grossa nelle partite che contano. Non abbastanza, per fortuna dell'Inter, per pagare una clausola discretamente alla portata. Con buona pace di Jorge Mendes, suo nuovo agente, che ha provato a solleticare qualche palato qua e là in Europa.

Ma aspettiamo ancora 24 ore per dirlo a voce alta, non si sa mai...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 30 luglio 2025 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino
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