Ademola Lookman è il nome che sta occupando i pensieri di milioni di interisti in questa estate inedita post-Mondiale per Club, in cui il grosso del mercato in entrata, almeno in termini di quantità, è già stato fatto dai dirigenti di Viale della Liberazione. A un mese dall’inizio di una stagione difficile da decifrare per i nerazzurri, reduci da un quadriennio da montagne russe emotive con Simone Inzaghi alla guida, è bastato un nome per accendere le fantasie di una piazza che è passata dal sogno Triplete all’incubo degli zero titoli in poche settimane. Esser andati più o meno vicini ai tre obiettivi principali ha sollevato fisiologicamente degli interrogativi in società e nello spogliatoio rispetto a cosa dover cambiare per tornare a vincere. Punti di domanda che, almeno a livello mediatico, ora sembrano tutti convergere su un’unica risposta: l’attaccante nigeriano dell’Atalanta. Una semplificazione bella e buona che viene alimentata da quegli analisti che considerano l’eventuale acquisto dell’ex Leicester come l’assicurazione sulla competitività della Beneamata in ottica scudetto. Profezie che non tengono conto delle implicazioni di carattere tecnico-tattico ma anche ambientale che nascerebbero con l’aggiunta dell’uomo che, grazie al lavoro di Gian Piero Gasperini, un anno fa era finito addirittura nel mirino del PSG. Meglio gettare il fumo negli occhi agli appassionati mettendo nero su bianco formazioni credibili solo sotto l’ombrellone, mentre si prepara la rosa per il Fantacalcio. Così facendo il tridente Lookman-Lautaro-Thuram su siti Web e giornali sportivi diventa un dogma che Cristian Chivu deve accettare a costo di mettere in secondo piano l’equilibrio di squadra. Nessuno, però, si chiede chi farebbe il riferimento offensivo dei tre, nel caso ipotetico in cui si decidesse di farli giocare contemporaneamente. Chi verrebbe schierato a sinistra tra Lookman e Thuram? Chi verrebbe incontro, chi darebbe la profondità? Nel frattempo, già prima che Lookman diventasse un obiettivo di mercato, si è più o meno capito che i quinti sono stati aboliti così come le rotazioni tra i centrocampisti che avevano reso celebre l’Inter in Europa in tempi recenti. Resta, almeno come idea di base, lo schieramento a tre dietro, anche se non è ancora chiaro come difenderanno e se avranno licenza di offendere. Il tutto si riduce al solo Lookman, portatore di dribbling e velocità palla al piede, caratteristiche rarissime ad Appiano Gentile. Senza considerare che il calciatore africano del 2024 sarebbe alla sua prima esperienza in un top club, dove si viene pesati per gol e assist, soprattutto quando si è in possesso di determinate caratteristiche. A ciò si aggiunga il fatto che più la trattativa si prolunga e più cresce l’hype attorno al giocatore. Che d’un colpo diventa, con la sua celebre esultanza, la metafora perfetta di questo periodo dell’interismo in cui un binocolo può far apparire vicinissimo un obiettivo apparentemente fuori portata. Se sarà illusione o meno lo dirà il mercato e, in caso, il campo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 26 luglio 2025 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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