Luciano Spalletti l'ha spiegata benissimo la dinamica dell'azione che ha portato al calcio di rigore in favore dell'Inter. Il cross di Candreva sarebbe finito a Vecino tutto solo, con Icardi che portava via Pezzella dalla sua zona. Il tocco col braccio di Vitor Hugo è netto e muta la direzione del traversone: rigore solare. Per questa ragione stupiscono (ma nemmeno troppo) le enormi polemiche scaturite da questo fischio. Polemiche veementi di parte fiorentina e moviole titubanti a livello giornalistico. Comprensibile l'amarezza di Pioli quando l'adrenalina è ancora tanta. Molto meno le dichiarazioni del presidente Cognigni ("Il miglior giocatore dell'Inter è stato Mazzoleni"), che non ci ha fatto una bella figura.

Si può discutere sul mancato secondo giallo ad Asamoah (ma il primo è decisamente troppo severo), così come si può discutere sul pestone subito da Nainggolan da Benassi in origine all'azione che conduce all'1-1 o sulle continue simulazioni in area di Chiesa, già ammonito e sempre graziato. Ma che si discuta su di un rigore solare come quello che ha condotto all'1-0 è francamente troppo.

E allora si è giustamente alterato Spalletti nel post-gara, quando ha iniziato ad avvertire quella antipatica sensazione che – prima o dopo – tutti gli allenatori dell'Inter sentono: quella dell'accerchiamento mediatico. I torti evidenti vengono quasi sempre attenuati dal ritornello del "eh ma comunque l'Inter giocava male", mentre gli episodi dubbi a favore diventano automaticamente "regali che falsano il match". Un andazzo che va avanti da anni, come evidenzia chi continua a riportare a galla il famigerato offside di Maicon a Siena, segno evidente di un repertorio che fatica ad aggiornarsi. E ci si chieda il perché.

Che l'Inter sia destinata a vincere contro tutto e tutti non è una novità di queste ore. Lo dice la storia del calcio. Non si capisce bene il motivo, ma è evidente come il club nerazzurro sia scoperto a livello mediatico e come poi questa poca impermeabilità si rifletta fisiologicamente anche in campo. In fondo, è sufficiente riportare alla mente questo inizio di stagione. Quello che occorre è non lasciare da solo l'allenatore a difendere pubblicamente il lavoro del club, ma ci sia anche qualcuno della società a reclamare giustizia in campo, sui giornali e nelle tv.

Per fare il Mourinho e sfidare faccia a faccia il "Rumore dei nemici" serve anche avere una squadra attrezzata, in grado di non farsi intaccare dalle polemiche e superiore tecnicamente a tutti gli avversari. Quest'Inter nasce sotto i migliori auspici, ma è chiaro che non è al livello di quella che vinse tutto. E allora ha bisogno di supporto, anche mediatico. Perché se si arriva a mettere in dubbio un rigore come quello fischiato ieri sera, allora vuol dire che davvero c'è qualcosa che non va. Ed è un segnale da non sottovalutare.

VIDEO - GIOIA, RABBIA E DI NUOVO GIOIA: INTER-FIORENTINA VISTA DA TRAMONTANA

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 settembre 2018 alle 10:47
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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