Diego Milito è felice perché il suo 'suggerimento' si è rivelato prezioso per l'Inter. Ovviamente, si parla di Lautaro Martinez nell'intervista alla Gazzetta dello Sport del Principe. Ma non solo.

Non è sorpreso del rendimento così elevato?
"Onestamente no, perché dovrei esserlo? Ero convinto anche allora che avrebbe fatto tutto quello che sta mostrando di saper fare. E aggiungo: ha grandi margini di miglioramento, i limiti può metterseli solo lui. Ho sentito quel che ha detto Conte, sono d’accordo con lui. Dipende solo da Lautaro capire dove vuole arrivare. Ma può serenamente diventare un top player".

A cosa sono state dovute le difficoltà dell’anno scorso?
"Non so se ci fossero problemi con il passato allenatore, non credo. Probabilmente doveva semplicemente abituarsi a un campionato nuovo e ad abitudini nuove: il tempo non è uguale per tutti, ma non credo ne abbia impiegato troppo...".

Può essere parte della storia dell’Inter, a meno che Messi non lo porti a Barcellona...
"Il feeling con Leo è naturale, si vede a occhio nudo che hanno un buon rapporto, i grandi giocatori si cercano. Non so quanto di vero ci sia nell’interesse del Barça, ma è naturale che possa piacere. Ma so per certo che Lautaro è molto felice di essere all’Inter".

Ci crede allo scudetto dell’Inter?
"Sì. Penso che sarà duello con la Juve fino alla fine, l’Inter è in grado di competere con i bianconeri, ci sono i presupposti giusti. Vero, la Juve ha maggiore esperienza a determinati livelli. Ma l’entusiasmo che l’ottima partenza ha regalato all’Inter è enorme, la strada è giusta".

In una stagione ci sono le partite che segnano un punto di svolta. L’Inter ha già capito che può lottare per il titolo secondo lei?
"Del Triplete si parla sempre molto della gara di Kiev. Ma io dico che la vera svolta fu a Londra con il Chelsea. In quel momento erano i più forti dopo il Barcellona, l’Inter aveva un problema in Champions League, da tre anni non superava gli ottavi di finale. Battuto il Chelsea ci siamo resi conto che avremmo potuto vincere il torneo. Ho visto questa Inter a Barcellona giocare una gran partita. Ecco, credo che quella serata abbia lasciato la consapevolezza nel gruppo di potersela giocare “a tu per tu”, alla pari con tutti. Certo, poi bisogna crescere. E Dortmund insegna che in Champions devi avere la maturità giusta per chiudere le partite, le occasioni non si possono fallire".

Lei Antonio Conte lo ricorda su un’altra panchina. Che effetto le fa?
"Il passato non interessa a noi interisti (sì, usa il “noi”, ndr).È un grandissimo allenatore, non ho dubbi, lo sta dimostrando. È all’altezza della storia dell’Inter. E noi interisti (ancora una volta, ndr) siamo contenti quando la nostra squadra mostra un calcio propositivo e vince".

Da centravanti a centravanti: dica la sua su Lukaku.
"Mi lascia buone impressioni, i numeri parlano per lui, è un grande attaccante. C’è lui, c’è anche Sanchez ora infortunato: l’Inter davanti è ben coperta".

Ha dimenticato Esposito...
"L’ho visto entrare col Dortmund. Si capisce che ha qualcosa di diverso, quel ragazzo. Mi ha fatto una grande impressione, ha tanta qualità. Ma è giovane, è un 2002: stia tranquillo, cerchi di imparare e si goda la fortuna di essere allenato da Conte, perfetto per crescere".

Da argentino ad argentino: con Icardi è finita davvero male?
"Io dico che è finita bene. Al di là dei giudizi che si possono dare da fuori, l’addio è stato un affare per tutti. Per Mauro, che è andato a Parigi e sta facendo molto bene. Ma pure per l’Inter, che l’ha sostituito nella maniera corretta".

Da chi o da cosa è rimasto sorpreso nell’Inter?
"Da Sensi, non ha minimamente accusato il salto dal Sassuolo a un grande club. E sta facendo benissimo. Poi pure Barella...".

L’Italia si sta godendo CR7. Vedremo anche Messi da queste parti?
"Vederlo in Italia è il mio sogno, mi auguro si avveri. Per me è il più forte della storia".

Lo regala all’Inter, un altro colpo alla Lautaro?
"Difficile... Ma segnatevi questo nome: Mati Zaracho, convocato nell’Under 23 argentina, pure nella selezione maggiore. È un grandissimo".

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Sezione: Copertina / Data: Mar 19 novembre 2019 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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