"Inter, ma dopo due ore di paura". Sul matchday programme realizzato dal club nerazzurro dedicato a Inter-Rapid si rievoca il titolo scelto dal Corriere della sera dopo la sfida tra milanesi e austriaci del 4 ottobre 1990, con un testimone d'eccezione: Lothar Matthäus. Che ricorda quei momenti speciali vissuti con la Beneamata: "Far parte di quella squadra per me è stato un divertimento e un grandissimo privilegio. Quando abbiamo sollevato la Coppa (Uefa ndr) eravamo esaltati, felici per noi stessi e per i nostri tifosi. Loro ci davano sempre una spinta in più, e anche in quella partita contro il Rapid, benché fossimo al Bentegodi, abbiamo sentito un calore e una carica unici. Eravamo forti, ma soprattutto eravamo un gruppo fantastico: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti e, naturalmente, i tre tedeschi Se penso a quei tre ragazzoni, sorrido. Trap? Ah, che grande. Uno degli allenatori migliori che abbia mai avuto: quei successi sono tutti suoi. Avevo un modo di allenare davvero inimitabile".

Parlando del Pallone d'Oro vinto nel '90, il tedesco spiega: "Sollevarlo in casa è stato un brivido incredibile. Ricordo che lo stadio era pienissimo e il mio sorriso incantato. Condividere con i tifosi quel momento è stato fantastico: ogni giocatore gioca per i propri supporter, ma loro significano tantissimo per me".

Sulla partita che rigiocherebbe, Matthäus non ha dubbi: "E' semplicissimo, la partita contro il Napoli del 1989. E la rigiocherei in continuazione. Non soltanto per il gol, ma per l'elettricità nell'aria. San Siro nei momenti decisivi è semplicemente fantastico e non ci sono parole per descriverlo".

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VIDEO - MATTHAUS METTE IL SIGILLO SULLO SCUDETTO DEI RECORD (1989)

Sezione: Copertina / Data: Gio 21 febbraio 2019 alle 13:33
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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