Lunga e interessante intervista del tecnico nerazzurro Roberto Mancini che ai microfoni SkySport parla a 360° del mondo Inter e non solo. Si parte dalla decisione di tornare a Milano, per poi analizzare il mercato - in entrata e in uscita -, l'esonero di Walter Mazzarri, il rapporto con Massimo Moratti, l'eventualità di sedersi sull panchina della Nazionale italiana e un sogno chiamato Europa League. Non manca in conclusione un attestato di stima nei confronti dell'amico Sinisa Mihajlovic.

RITORNO - "Dopo tanti anni all'estero avrei voluto continuare con una nuova avventura di questo tipo, ma poi è arrivata l'Inter che per me è un pezzo di vita. L'affetto dei tifosi e tutto il lavoro svolto insieme in passato hanno contato tanto, senza dimenticare la voglia creata da una situazione come questa che non è semplice. Oggi è diverso e l'idea di ritrovarsi mi sembrava molto bella. Speriamo di fare bene. Poi l'Inter... è l'Inter".

MASSIMO MORATTI - "Dopo tanti anni ci siamo ritrovati. Siamo stati quattro anni insieme e abbiamo lavorato benissimo. Quando sono andato a trovarlo mi ha fatto molto piacere vedere a casa sua il quadro del 15° Scudetto".

TIFOSERIA - "La maggior parte dei tifosi è felice per il mio ritorno, questo mi dà tanta forza per fare bene. Quello che conta è però il lavoro che sarà molto difficile. Ci sarà anche da soffire, sia per noi che per loro".

AMBIENTE - "Non mi piacciono gli stadi vuoti, e anche i campi stanno peggiorando. Invece dovrebbe essere tutto perfetto, perché l'Italia è il paese del calcio".

OBIETTIVI - "Quanto sarà lungo il percorso? Non saprei, l'Inter è partita con determinati obiettivi e per la Champions sarà difficile, ma non siamo così tanto lontani. Abbiamo il dovere di provarci fino in fondo".

FINANCIAL FAIR PLAY - "Rappresenta un grande problema, quindi dovremo essere bravi nel lavoro di scouting, per anticpare le big che possono permettersi grandi spese. Ma questo l'Inter lo fa da anni e con grandi risultati, e credo che bisognerà avere il coraggio di investire anche sui giovani forti, come ad esempio a suo tempo la società fece con Kovacic. In questi casi non ci deve essere alcun dubbio".

MERCATO - "Spero non succeda, ma può accadere di essere costretti a lasciar partire qualche giocatore importante per poi andare su altri profili. L'Inter ha bisogno di effettivi in alcune zone del campo in cui ci sono lacune. Il ruolo? Esterno offensivo, come già detto".

MAZZARRI - "Se ho sentito il mister? No, assolutamente. A volte capita che un tecnico senta il predecessore, ma questo non è ancora capitato tra di noi. Se dovesse presentarsi l'occasione, perché no".

NAZIONALE - "Non era una possibilità a cui stavo pensando, non era mia intenzione diventare commissario tecnico. Valutavo una nuova avventura all'estero, poi se un giorno dovesse presentarsi l'occasione di sedere sulla panchina azzurra sarà un onore per me. Lavorare all'estero aiuta ad 'aprire' la mente, tutti gli italiano dovrebbero fare un'esperienza di questo tipo".

MIHAJLOVIC - "Mi aspettavo di vederlo a questo livello. Lui è un uomo solido, tosto, una persona per bene con tanta esperienza. Non avevo alcun dubbio su di lui. Chi è più elegante tra noi due? Lui prima si vestiva in modo osceno! (Ride, ndr).

CARRIERA POLITICA - "Non ho mai pensato a una carriera di questo genere nel calcio. Conta anche l'esperienza e sono convinto che ci siano ora le persone adatte".

EUROPA LEAGUE - "Magari! Sarebbe una gioia e un grande trionfo. Sarà un percorso difficile".

Sezione: Copertina / Data: Sab 27 dicembre 2014 alle 10:45 / Fonte: SkySport24
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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