Rafa Benitez, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, fotografa la Champions League nel giorno del suo inizio. "La Champions è una lotteria ad altissimi livelli, e non vince sempre quella che è favorita. Il Psg lo ha dimostrato nell’ultima edizione e, a modo suo, anche l’Inter che è arrivata in finale. E nessuno si attendeva un epilogo del genere: non la sfida tra quei due club per vincere il trofeo, né il risultato".

Cosa lascia in eredità quel 5-0?
"Ovviamente, la Champions nella bacheca del Psg, con una consapevolezza maggiore per i terribili ragazzi di Luis Enrique. Mentre l’Inter non si porterà alcuno strascico, anche se questo avvio di campionato lascerebbe pensare il contrario. Ma i problemi attuali non dipendono da quella sconfitta, perché i calciatori, in certi casi, tendono a dimenticare in fretta, com’è giusto che sia".

Si riparte dalle solite note?
"Si è obbligati a riconoscere alle Grandi tra le Grandi il loro ruolo. Le mettiamo in ordine sparso, partendo dal Psg che non solo è riuscito ad imporsi ma lo ha fatto attraverso uno spettacolo impressionante e una sequenza di successi che hanno esaltato il suo cammino".

Alle spalle o al fianco c’è bagarre.
"Esistono una serie di club più o meno sullo stesso piano: il Liverpool, che ha fatto una campagna acquisti unica del suo genere; il Bayern Monaco, non solo per la storia ma anche per la forza del gruppo; il Manchester City e l’Arsenal, che si stanno trasformando o completando; il Real Madrid e il Barcellona; l’Inter, che non può aver dimenticato di cosa sia stata capace nelle ultime tre edizioni: due finali, ad esempio".

L’Inter ha perso Inzaghi, l’Atalanta non ha più Gasperini dopo circa un decennio, il Napoli dà continuità al suo progetto e la Juve più o meno fa lo stesso, con Tudor, arrivato sei mesi fa.
"De Laurentiis ha investito in maniera intelligente e massiccia e con Conte ha aperto un ciclo che ora viene esaminato in Europa: non sarà semplice riuscire ad essere sempre competitivi sui due fronti ma lo spessore dell’allenatore aiuterà. L’Atalanta è un’incognita, a me piace il modo in cui nel tempo è stato costruito questo capolavoro. Chivu deve fronteggiare una situazione strana, frutto di tanti piccoli micro-traumi: per un po’, l’Inter si è portato appresso la sconfitta di Parigi, che ora non penso abbia più incidenza. Però bisogna intervenire subito e per farlo, il tecnico ha bisogno del sostegno dei Lautaro e dei Barella, dei Sommer e dei Thuram. E la Juve qualche indicazione l’ha già data, la vittoria di sabato è un segnale fortissimo a se stesso ma anche alle altre".

Sezione: Copertina / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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