Lo sapevamo da fine agosto, all’Inter manca qualcosa per poter essere competitiva a trecentosessanta gradi; forse più di qualcosa. La squadra è profondamente cambiata. Non tanto negli uomini, oggi sarebbe troppo facili esaltare una rosa composta da Bastoni, Sensi, Barella e compagnia, ricordo l’estate, il vagheggiare sui ragazzi provenienti da Sassuolo e Cagliari, i colpetti di gomito con annessi risolini, le critiche feroci di qualche solone oltre ad una parte di tifoseria, minoranza e nemmeno tanto rumorosa, perché settanta milioni per due giovani promesse erano soldi buttati, perché Conte e Marotta erano i cattivi in una improbabile trama spionistica che nemmeno il miglior Ken Follett, quello della Cruna dell’Ago per intenderci, avrebbe saputo descrivere. Invece, sorpresa sorpresa, l’Inter corre, l’Inter è cambiata soprattutto nella mentalità, da combattente, che spesso era stato il vero tallone d’Achille dei nerazzurri. Poi, certo, la cena natalizia aspetta, gennaio-febbraio attendono al varco la truppa interista, giusto per vedere se la solita crisi coglierà la rosa contribuendo, come puntualmente avviene da qualche stagione, ad allontanarci inesorabilmente dalla vetta della classifica. Personalmente non lo credo ma, con altrettanta convinzione, penso siano necessari un paio di innesti per proseguire il cammino fin qui intrapreso.

Parlo di calciatori utili alla causa, non di nomi esotici comprati a capocchia, per poter dire che hanno giocato anche loro nell’Inter. Ammicco con piacere quando ascolto il nome di Giroud, non sarà il fine stoccatore da area di rigore, l’implacabile cecchino capace di trasformare in gol l’unica palla recapitatagli sui piedi in novanta minuti, ma è un lottatore, che non tira mai indietro la gamba, capace di fare a spallate da solo con l’intera difesa avversaria schierata, gran fisico, esperienza internazionale da vendere, campione del mondo in carica (titolare, mica panchinaro). Così come non mi dispiacerebbe un bel centrocampista tosto, completo, in grado di tranquillizzare i compagni di squadra con la sua sola presenza; le voci sussurrano Vidal, sappiamo tutti quanta sia la stima di Conte per il centrocampista cileno, ma il Barca vuole tanti soldi e la proprietà nerazzurra non sembra intenzionata a spenderli, non a gennaio per intenderci. Io butto, in mezzo al mare magnum di nomi accostati all’Inter, quello di Matic. Conte lo stima, lo conosce, ci ha vinto una premier, può ricoprire vari ruoli in mezzo al campo. Intanto aspettiamo la trasferta di Torino, sponda granata, per vedere quale Inter ritroveremo; sarà complicata, come tutto dicembre.

Gabriele Borzillo

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Sezione: Calci & Parole / Data: Lun 18 novembre 2019 alle 17:35
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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