Cari amici di F.C. Internews, Caro Direttore,
ogni giorno leggo sul vs. sito commenti e interventi dei quali, da tifoso interista, mi compiaccio quasi sempre e quindi complimenti a voi tutti e alla vostra redazione.
Non so se potrete pubblicare queste mie poche righe; se deciderete di farlo vi ringrazio fin d’ora.
Spendo due parole sulla stagione dell’Inter. Parlo e scrivo a titolo personale, anche se penso che ormai sia chiaro e sotto gli occhi di tutti quanto accaduto. Si parla giustamente di Leonardo, dell’empatia con la squadra, ma qual è il segreto di Leonardo?
Rispondere, contrariamente a quanto ascoltiamo nelle numerose trasmissioni sportive, secondo me è abbastanza semplice. Non prendetemi per presuntuoso, ma credo che la mia riflessione riguardi cose che sono state e sono sotto gli occhi di tutti.
Andiamo con ordine e partiamo da Benitez. Lo spagnolo è arrivato all’Inter in un momento per lui già difficile: in rotta col Liverpool, si è accasato con una squadra che aveva appena vinto tutto quello che c’era da vincere e che non poteva dimenticare uno degli artefici più importanti, cioè proprio quel Mourinho che il popolo interista amava ed ama ancora. Ha raccolto dunque una sorta di sfida oltre che ad avere l’inevitabile vantaggio di evitare di rimanere fermo nella sua attività di allenatore.
E cosa ha fatto Benitez? Ha pensato, cosa che può anche essere apprezzata, che la squadra dovesse e potesse migliorare ancora e ovviamente ha lavorato in tal senso. A mio avviso, le sue scelte e la sua azione, al di là dell’emergenza infortuni, hanno però messo seriamente in dubbio la realtà d’insieme di una squadra, che se ha ed aveva senz’altro margini di ulteriore miglioramento, non si poteva certo dire che era poi così male, dal momento che aveva appena vinto tutto. Alla fine, quella di Benitez ad un certo punto era diventata una squadra in qualche modo sfiduciata da lui stesso, una squadra che aveva smarrito la propria identità, con i propri campioni messi in dubbio nelle loro capacità. Gli infortuni hanno fatto la loro parte, ma vediamo che anche con Leonardo hanno continuato e continuano ad esserci e, più volte, nella gestione Benitez, abbiamo sentito affermazioni di giocatori che dicevano “gli infortuni non c’entrano”.
Qual è dunque il segreto di Leonardo? A me sembra evidente! E’ arrivato puntando sul cuore e l’orgoglio dei giocatori, ricordando loro quello che avevano fatto poco prima, che gli infortuni c’entravano, ma non così tanto ed in modo determinante, che rimanevano comunque i più forti, che i titoli vinti non erano frutto di fortuna, ma il premio giusto per dei veri campioni. E’ stato il primo a cancellare ogni tipo di dubbio, insomma ha dato loro fiducia, determinazione, consapevolezza, ha fatto, così può anche essere interpretato, un gesto di umiltà, dicendo loro che in pratica la squadra sapeva bene da sè cosa doveva fare, come giocare e come affrontare anche in modi tattici diversi i vari avversari. Un atteggiamento, il suo, che ha dato nuova fiducia in se stessi ai singoli e a tutta la squadra.
Senza dare colpe a Benitez, è proprio l’atteggiamento di Leonardo che è stato del tutto contrario a quello dello spagnolo, che pure se in modo riservato ed educato è comunque salito in cattedra assumendo il ruolo non molto simpatico del maestro nei confronti degli scolaretti. Leonardo invece ha assunto l’atteggiamento simile a quello di un tifoso che lodando e apprezzando i propri beniamini li stimola e responsabilizza traendo da loro il massimo impegno e, come si è soliti dire, un grande cuore.
Io penso che sia questa la chiave di lettura di una stagione che è già comunque memorabile e che ad un certo punto pareva fallimentare, con le ultime due vittorie conseguite, a detta di alcuni, solo per inerzia dalla precedente; una stagione che dall’ingresso di Leonardo in panchina ha visto la squadra reagire come se fosse condannata a vincere. Lo dimostra il fatto che questa Inter ha pareggiato finora una sola partita, che non è riuscita e non ha voluto speculare su avversari e calendario, che ha cercato e voluto sempre vincere, nella consapevolezza e fiducia di poterlo fare.
E adesso da tifoso dico personalmente“in bocca al lupo Inter”! Se ai prossimi appuntamenti la squadra potrà giungere recuperando gli altri giocatori infortunati, tra cui anche Milito, lo scenario finale sarà di gran lunga tutto da vivere per noi tifosi".
Mauro
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