Anche l'arbitro Paolo Valeri, che domani fischierà in Fiorentina-Inter, è stato ospite del corso alla Luiss di Guglielmo Stendardo. E c'è stato spazio per qualche ammissione di colpa: "Sì, su Hateboer (Atalanta-Milan, ndr) ho sbagliato, ero al VAR e quell’intervento su Leão era rosso fuoco - ha raccontato -. Un errore, ve lo spiego: il giocatore s’è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito. Ecco, entri come in un tunnel, ti convinci di un’idea, la fai tua e finisci per sbagliare invece bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri. È capitato a me, capitò lo scorso anno in Torino-Inter (fallo di Ranocchia su Belotti da rigore). Dobbiamo stare più attenti".

E sul chiaro ed evidente errore? Chi decide che lo è? "Se l’episodio è soggettivo e non oggettivo, non può essere rivisto dal VAR. E dato che nel VOR controlliamo tutto, al momento non è previsto il challenge da parte delle panchine. Fra l’altro, non credo sia un deterrente per le polemiche. Se un arbitro va al monitor dopo una chiamata di un allenatore e conferma la sua scelta, che succederebbe? - si è chiesto Valeri -. Oggi i nostri giovani colleghi sono fissati con gli episodi, ce li fanno vedere al polo d’allenamento. Ai miei tempi, i nostri maestri, come il compianto Stefano Farina, ci parlava d’altro: del modo di stare in campo, di come ci rapportavamo con i giocatori. L’episodio singolo era l’ultimo problema". 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 21 ottobre 2022 alle 11:16 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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