A più di ventiquattro ore dalla grande sfida, Juventus e Inter è già nei pensieri di tutti. A mettere ordine nel disordine di emozioni di quello che è il derby d'Italia è Mario Sconcerti che parla di "due squadre belle e incomplete" individuandone le chiavi di svolta di entrambe, assist che serve ai due allenatori, alle prese con dei grandi dilemmi. "La Juve ha avuto il suo grande attaccante ma non ha ancora chi sappia costruirgli intorno un gioco di arte varia. L’Inter ha più stabilità ma è molto legata a un giocatore, Barella - sentenzia nella sua disamina sulle due compagini - Brozovic è più una grammatica che una differenza, senza il suo ordine, le sue regole, non si comincia nemmeno. Ma Barella è la diversità. Quando Barella ha energie, ha anche idee in proporzione e sono idee che gli altri non sanno pensare". Più che un'analisi sembra quasi un'ode al sardo, definito "un calcio strano che non ripete mai se stesso", ma spariglia: il ventitré nerazzurro "non è un fantasista puro, ma ha pura fantasia di gesti, è un’immagine di calcio snodabile che crea disordine negli altri perché imprevista". È e crea un'eccentricità che la Juve non possiede: "Ha tanti giocatori di qualità, ma non di differenza, hanno dentro partite anche migliori di Barella, ma non il suo disordine organizzato, il colpo un po’ sporco che diventa invenzione".

Il Barella della Juve è ancora l'onnipresente e intramontabile Juan Cuadrado, "il giocatore ormai più internazionale della Juve, l’unico che sappia correre e sterzare, mettere il pallone dove c’è bisogno" che pur essendo migliorato in maniera esponenziale negli anni ed essendo oggi il migliore, "non è un trequartista, rimane un laterale, non sa pensare per linee rette, dal centro. Lì si normalizza". 

La Juve vanta una qualità maggiore rispetto alla squadra di Inzaghi, che "deve cercare tra un tiro di Calhanoglu e un colpo di Dumfries o Perisic, ma nei giorni buoni l’Inter ha una gestione del campo totale, più organizzata e intensa della Juve, tentata quasi sempre dall’azione isolata. Naturalmente la partita è anche molto altro, ma il tanto si marca spesso da solo quando le squadre si equivalgono. Sono i dettagli che aiutano gli episodi ad accadere. Allegri è forse più pronto di Inzaghi a cogliere i segnali". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 02 aprile 2022 alle 12:02
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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