"Onestamente sono abbastanza preoccupato, ma sono fiducioso che si supererà questa situazione". Attilio Fontana, il governatore della regione Lombardia, non nasconde il suo stato d'animo sulla diffusione del coronavirus. Intervistato dal Corriere della Sera, spiega il momento che ha intaccato anche il calcio con il rinvio di tre gare di A (tra le quali Inter-Samp).  

Presidente, la preoccupa più il virus o il rischio di diffusione del panico?
"Le due cose vanno a braccetto. C’è il rischio che si possa diffondere il panico, noi stiamo lavorando per arginarlo. Ma guardiamo la realtà: il contagio si sta sviluppando a una velocità assolutamente imprevista, a un ritmo che nessun medico s’immaginava. È arrivato il momento di fare delle scelte".

Quali?
"Abbiamo presentato al governo una serie di proposte, con un piano d’azione modulato su diversi scenari da applicare sui vari territori in base alla gravità della situazione. La decisione del Consiglio dei ministri di oggi (ieri, ndr) va nella direzione di misure abbastanza rigorose per fermare l’epidemia a ogni costo, come suggerito da tutti i tecnici. Attendo di leggere il decreto, ma sono soddisfatto di questa impostazione. E, aggiungo, mi scuso già con i cittadini per i disagi che dovranno sopportare. Ma bisogna capire che alcuni sacrifici personali possono fare il bene di tutta la comunità".

Il virus intanto s’è affacciato a Milano. Non può essere isolata come è stato fatto con i Comuni del Lodigiano. Come s’interviene allora in una grande città?
"È quello il problema vero, perché per una grande città i provvedimenti devono essere ben calibrati. È evidente che non si potranno mettere in atto iniziative rigorose come quelle contenute nell’ordinanza dell’altro giorno firmata con il ministro Speranza che ha isolato i dieci centri del Lodigiano. Bisogna trovare un equilibrio tra il rispetto delle libertà dei cittadini e le oggettive limitazioni per tentare di eliminare i rischi. Andremo a ridurre i pericoli, evitando che ci siano troppi incontri pubblici e monitorando tutte le persone entrate in contatto con chi è stato infettato".

Teme ripercussioni sull’economia lombarda?
"Purtroppo è una possibilità. Speriamo di riuscire a bloccare tutto prima. La priorità però è la salute dei nostri cittadini. Dalle difficoltà economiche i lombardi hanno sempre dimostrato di sapersi rialzare".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 febbraio 2020 alle 08:45 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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