Con 57 gol in 23 partite di campionato, l'Inter di Conte ha stracciato tutti i record che riguardano l'attacco. Questa squadra ha segnato finora di più anche delle Inter storiche: da quella di Herrera a quella di Mourinho, passando per quella di Trapattoni e di Mancini. "Per trovare una formazione nerazzurra con un andamento offensivo migliore bisogna tornare indietro di una vita, alla stagione 1950-51, 70 anni fa, con Benito Lorenzi e Stefano Nyers che spaventavano difese in giro per l’Italia. Peraltro, quella squadra lì neppure vinse il campionato", sottolinea la Gazzetta dello Sport.

L'attacco - come spiega la rosea - è rimasta l'unica costante della stagione nerazzurra, che per altre situazioni ha vissuto cambiamenti non banali. Lukaku e Lautaro, invece, sono sempre stati i capisaldi del gioco offensivo di Conte, con Sanchez primo e, di fatto, unico cambio. Una manovra che, rispetto alla prima parte di stagione, adesso può giovare anche dell'apporto a sinistra di Perisic, che va a bilanciare l'orientamento verso Hakimi per lo sviluppo del gioco d'attacco. Anche perché con Eriksen in campo, ne giovano tutti: ne giova la fascia mancina appunto, ma pure tutto il resto della squadra, che ha una seconda fonte di gioco alla quale poggiarsi nel caso in cui Brozovic venga coperto. "Conte ha trovato l’Inter totale, a forza di movimenti ripetuti a memoria ad Appiano. Il famoso allenamento «11 contro 0» è una delle prerogative del tecnico, l’uscita palla al piede nel 2-0 al Milan è un manifesto del gioco contiano. Ed è un manifesto da scudetto".

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 23 febbraio 2021 alle 09:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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