Sono passati ben 313 minuti dall'ultimo gol nerazzurro in stagione, quello di Dzeko a Ospina nell'1-1 del Maradona dello scorso 12 febbraio. Da allora, zero marcature con Liverpool, Sassuolo e Genoa: stranezza enorme per quello che in Italia è ancora il miglior attacco con 55 reti. Improvvisamente, le polveri si sono bagnate. Ma - come sottolinea il Corriere dello Sport - il problema non è la mancanza di occasioni create, perché nonostante tutto la squadra di Inzaghi continua a concludere pericolosamente verso la porta avversaria. Il problema evidentemente è la mira, la mancanza di lucidità nel momento topico e anche le scelte errate nell'ultimo passaggio come a Genova. "Il risultato è che uno scudetto che sembrava a portata di mano è più che mai in bilico", si legge. 

"In casa nerazzurra, la convinzione è che le difficoltà siano innanzitutto mentali e solo in secondo luogo fisiche - scrive il quotidiano romano -. Insomma, il gruppo può essere stanco, ma le energie consumate sono in prima istanza psicologiche. E se non gira la testa, evidentemente, non girano, o girano male, pure le gambe. Altrimenti, viene fatto notare, l’Inter non avrebbe messo sotto il Sassuolo nella ripresa e, con il Genoa, non avrebbe potuto arrivare ad un possesso palla del 72%. Se la visione è quella corretta, allora, potrebbe essere sufficiente sbloccarsi. Ovvero, ritrovare il gol e vincere una partita".

Però attenzione, perché secondo il Corsport ci sarebbe un 'difetto' non risolvibile: "L'Inter non ha un fuoriclasse capace di vincere da solo certe partite, come invece accadeva con Lukaku. La squadra nerazzurra, infatti, ha fatto il vuoto quando si è espressa come una vera orchestra. Significa che, per uscire da questo tunnel, occorre farlo tutti assieme".  

Sezione: Rassegna / Data: Dom 27 febbraio 2022 alle 09:10 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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