L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza le differenze tra Milan e Inter, apparse lontane anni luce tra loro. Ecco le principali differenze evidenziate:

1) SISTEMI Prima differenza, il sistema di gioco. Il Milan ne ha uno definito e con ogni probabilità definitivo, il 4-3-1-2. Può piacere o meno l’atteggiamento, per lo più difensivo e contropiedistico, però c’è chiarezza. L’Inter viene da una miriade di sistemi tentati e abortiti, e nel derby di Reggio Emilia si è presentata con un 4-4-2 contronatura, dato che sulle fasce c’erano due centrocampisti come Hernanes e Kovacic. Non il massimo, a dieci giorni dal campionato. 

2) FASE DIFENSIVA Il Milan si difende di squadra, poi subisce lo stesso gol perché certi giocatori sono quelli che sono e commettono errori individuali, però i principi difensivi collettivi e preventivi si notano. L’Inter difende di reparto, spesso uno contro uno, come viene. Il gol preso mercoledì da Bertolacci certifica la non organizzazione difensiva dell’Inter. Il disturbo arriva da lontano, non è tipico dell’attuale precampionato. Già nella scorsa stagione, con Mancini, l’Inter incassava gol «indecenti». 

3) NUOVI STRANIERI Kondogbia è un grande giocatore, basta osservarlo per coglierne le straordinarie doti fisiche e il tempismo naturale del centrocampista di talento. Murillo e Miranda sono due ottimi difensori. Kondogbia non è ancora decisivo, Murillo e Miranda hanno sofferto - chi più chi meno - in tante amichevoli di quest’estate. Perché? Soltanto colpa della preparazione? Dall’altra parte il Milan si gode un Bacca già debordante. Meno apprezzabile fin qui Luiz Adriano, l’altro nuovo straniero milanista. In Serie A, Bacca e Kondogbia possono diventare due potenziali fenomeni. Mihajlovic ha già messo il primo nelle condizioni di esprimersi al meglio di se stesso. Mancini è ancora alla ricerca di un centrocampo che possa esaltare Kondogbia. 

4) PORTIERI Il titolare del Milan è l’esperto Lopez e alle spalle della riserva Abbiati volteggia un giovane di grandi prospettive come Donnarumma. La porta dell’Inter è affidata a Handanovic, che a vederlo in certe uscite o interventi scomposti sembra in deficit di sicurezza. Lo sloveno ha perso autostima e non è più in sintonia con l’ambiente, né nelle grazie dei tifosi. Carrizo, il suo 12, è un mestierante del ruolo. Quello del portiere non è il principale problema dell’Inter di oggi, ma neppure il minore. 

5) GESTIONE Non sappiamo quel che succede in spogliatoio, anche se gira voce che Mancini abbia strigliato l’Inter. Valutiamo quel che vediamo. Dopo il torneo in Germania, Mihajlovic ha ribaltato i giocatori, in privato e in pubblico. Mancini, nelle interviste a Reggio Emilia, ha dispensato la solita solfa giustificazionista. Ogni tanto arrabbiarsi è salutare, per tutti”,

Sezione: Rassegna / Data: Ven 14 agosto 2015 alle 11:58 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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