La vittoria di ieri è stata, secondo La Gazzetta dello Sport, la grande vendetta di Gian Piero Gasperini, una serata attesa dal 21 settembre 2011. “Questo è il momento della resurrezione sportiva e del riscatto morale. Lo capisci quando alla fine di questa partita fantastica si materializzano tutti, ma proprio tutti, sul prato del Ferraris, soltanto qualche attimo dopo la zuccata di Kucka che ha mandato il Genoa in paradiso, estromettendo quasi definitivamente l’Inter dall’Europa (oggi sapremo: il Mancio è aggrappato disperatamente all’amico Mihajlovic) e ridando a Gasperini quella dignità che 83 giorni di amarezza interista gli avevano tolto - scrive la rosea -. È una festa memorabile, che azzera le amarezze di Gasperini. Ce lo aveva raccontato, un mesetto fa: quel cupo interregno nerazzurro prima dell’esonero-lampo aveva rappresentato un dolore troppo grande da superare, un’umiliazione immeritata, un colpo duro anche sul piano personale a cui solo la chiamata-bis del Genoa era riuscita in parte a rimediare. Adesso la vendetta è compiuta, e pazienza se un manipolo di tifosi (ma quali tifosi?) gli fanno la morale per la storia del rinnovo del contratto (tutt’altro che un tormentone), prima che il resto del Ferraris cancelli uno striscione senza logica con il più lungo degli applausi”.

E ancora: “È successo: cancellare quell’onta interista per il Gasp non ha prezzo. E anche i protagonisti sembrano non essere stati scelti a caso. Perché Pavoletti s’è riscoperto nell’emergenza da gregario a primattore. Perché il primo gol di Lestienne meritava una partita del genere per essere celebrato. E perché solo un carrarmato come Kucka avrebbe potuto portare il Genoa quassù. Lo slovacco che ha la vita tatuata addosso, Juraj che ha scelto come simbolo un diamante, segno di chi nella vita non si spezza, lui che virtualmente era stato un giocatore dell’Inter”, conclude il quotidiano.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 24 maggio 2015 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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