"Sorprende che il Meazza non sia vincolato. Dovrebbe esserlo, per il suo valore storico relazionale. Agli occhi dei cittadini è una icona, è memoria. Altri edifici meno significativi dal punto di vista storico hanno vincoli, l’hanno messo al Vigorelli, e a San Siro no?". Così si esprime, tramite il Corriere della Sera, l’ex Soprintendente ai Beni architettonici Alberto Artioli.

E' solo una delle voci, tra favorevoli e contrari, raccolte dal quotidiano riguardo alla demolizione o meno della Scala del Calcio. "Una capitale, per rigenerarsi e migliorare, a volte ha bisogno di ricostruire ex novo. Lo stadio è un glorioso relitto ma le nostre squadre hanno bisogno di uno stadio nuovo che diventi il cuore di una cittadella dello sport e supplisca anche alle funzioni del vecchio Palasport", dice l’architetto Mario Bellini.

L’architetto Luca Molinari è invece per la riconversione: "Lo immagino senza terzo anello e coperto, utilizzato in chiave mista, magari anche culturale». Ancora per gli architetti di Don’t Stop andava trasformato in un impianto moderno ed efficiente, da 58 mila posti, con 12 mila metri quadrati dedicati ai servizi".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 19 luglio 2019 alle 13:04
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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