Stefan De Vrij e Marcelo Brozovic sono due pilastri dell'Inter di Conte. L'olandese e il croato, peraltro, si dividono la regia della manovra: quando Brozo viene francobollato, ecco che subentra l'ex laziale a illuminare. E oggi il Corriere dello Sport propone un parallelo con la Juve di Conte, quando a dirigere l'orchestra bianconera erano Pirlo e Bonucci. "Come Bonucci, infatti, anche l’olandese trova spazio per avanzare e sfruttare la sua visione di gioco. In alcuni casi le sue intuizioni sono state così decisive da trasformarsi in un assist per un gol. Esempi? La prima prodezza di Lukaku contro il Sassuolo, con il belga imbeccato direttamente dentro l’area avversaria, e poi l’1-0 di Lautaro nel match casalingo con il Borussia Dortmund, con l’argentino scovato tutto solo alle spalle della difesa tedesca. Al di là del ruolo di architetto bis, la stagione di De Vrij sta procedendo su livelli di eccellenza anche per quanto riguarda il suo compito principale, ovvero difensore. Quella nerazzurra, infatti, è la migliore retroguardia della serie A: 14 reti subìte in 17 giornate, meglio di Lazio, Juventus e Roma. E poteva anche andare meglio, visto che alcuni dei gol incassati sono arrivati in condizioni simili, ovvero con la linea schierata, ma senza un’adeguata copertura su un’imbucata. Ha certamente inciso il fatto che né Godin né Skriniar fossero abituati alla difesa a 3. Anzi, stanno ancora completando il loro apprendistato, con qualche comprensibile “amnesia”. De Vrij, invece, era il leader di una linea a 3 già ai tempi della Lazio. Il valore aggiunto è stata la creazione del tandem con Brozovic. Senza contare poi una tenuta fisica notevole: dopo aver saltato le prime 2 giornate di campionato per un piccolo guaio muscolare, l’olandese non ha più perso un colpo tra campionato e Champions, con l’eccezione del match con il Parma iniziato in panchina". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 dicembre 2019 alle 10:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print