Andrea Bocelli è in Brasile per un tour mondiale e non potrà partecipare domani alla festa scudetto, ma a Sportweek conferma il suo grande amore per l'Inter.

Partiamo dal derby che vi ha assegnato il titolo. 
"Ero a Ginevra con un gruppo di amici, una specie di zingarata di quelle che non si fanno quasi più. Ho seguito la partita alla radio, mentre eravamo a cena, con la cuffietta nell’orecchio facendo finta di ascoltare le conversazioni degli altri. La soddisfazione è stata immensa, ma non maggiore perché dall’altra parte c’era il Milan. A me interessava solo vincere lo scudetto". 

Che cosa le è piaciuto di più della squadra di Inzaghi? 
"Lo spogliatoio. Simone è riuscito a creare un gruppo di ragazzi che vogliono stare insieme e aiutarsi, perché il calcio è un gioco di squadra e in questo senso l’Inter potrebbe essere un esempio per tutti". 

C’è un giocatore di cui non si priverebbe mai? 
"Difficile dirlo, hanno giocato tutti molto bene. C’è stata la novità Thuram e l’annata straordinaria di Lautaro, ma ognuno ha dato il suo contributo anche stando in panchina, cercando di dare energia, sicurezza ed entusiasmo agli altri". 

Fosse stato alla festa che cosa avrebbe cantato? 
"Probabilmente l’aria di Puccini, 'Nessun dorma', che finisce con il celebre 'Vincerò vincerò'… Poteva essere un viatico per il campionato a venire e per la Champions". 

Il suo tecnico del cuore? 
"Ora non posso che dire Inzaghi, ma ho ringraziato anche Conte quando ci ha portato a vincere il campionato. Da qualche anno l’Inter ha smesso di penare, dopo tanta palestra di sofferenza ci siamo un po’ rifatti". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 18 maggio 2024 alle 10:06 / Fonte: sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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