Prima uscita stagionale per l'Inter di Simone Inzaghi versione 2022/23. Un'occasione, la consueta amichevole del Cornaredo contro il Lugano, per valutare aspetti tattici e atletici dei calciatori che hanno ripreso ad allenarsi meno di una settimana fa. A sseguire gli Up & Down del match.

UP

HANDANOVIC - Celar, De Jesus e Babic provano a metterlo in difficoltà, lui dimostra di essere subito un punto di riferimento e si oppone con efficacia, rispondendo così a chi lo vede relegato a un ruolo di comparsa in questa stagione. Regista arretrato, trasmette sicurezza ai compagni e rimedia agli errori di una difesa a dir poco estemporanea.

ASLLANI - Tra poco non dovremo più definirlo una piacevole sorpresa, perché giorno dopo giorno si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questa Inter, sfruttando l'assenza dei titolarissimi di centrocampo. Testa alta, rapidità di esecuzione, giocate di qualità e verticalizzazioni, il repertorio messo in mostra è da leccarsi i baffi. Sembra nato per gioicare in questa Inter.

MARTINEZ - Il ritorno di Romelu Lukaku è stato un'iniezione di adrenalina per il Toro, che è partito carico a mille e voglioso di dimostrare di essere più di un semplice compagnoi di reparto per il belga. Gol di rapina su svarione del portiere svizzero, raddoppio di cattiveria e un'impronta significativa nella metà campo avversaria, dove combatte su ogni pallone e cerca Big Rom con insistenza, tempismo e qualità. 

CORREA - Al di là della convinzione con cui entra nella ripresa, cercando spesso l'iniziativa personale, el Tucu abbellisce il pomeriggio del Cornaredo con una giocata che da sola vale il prezzo del biglietto: tunnel all'avversario e diagonale chirurgico che vale la rete del 3-0. Roba che in un contesto più nobile strapperebbe prime pagine e commenti entusiastici. Non pago, ecco l'assist pulito per l'amico Lautaro. No, Correa non pensa minimamente di lasciare l'Inter.
 

DOWN

MKHITARYAN - Il ritardo di condizione è evidente, i postumi dell'infortunio che lo hanno costretto a iniziare con cautela si fanno sentire e l'armeno fatica a entrare in partita. Qualche tentativo di giocata ma ritmi non ancora degni della sua fama, come ampiamente prevedibile. C'è da lavorare per recuperare la condizione ideale e prendersi il ruolo che gli è stato affidato nel momento della firma.

DARMIAN - Mister affidabilità incappa in un pomeriggio infelice, non tanto per questioni atletiche o eccessivi carichi di lavoro quanto per l'impiego in una posizione a cui persino un jolly come lui è poco abituato. Spesso fuori tempo e impreciso, non lascia un bel ricordo della sua prestazione e partecipa allo svarione che porta alla rete del Lugano. Va bene la duttilità, ma è preferibile vederlo sgroppare sulla fascia.

AGOUME - Che stia per lasciare l'Inter lo sanno anche i muri, la Cremonese lo aspetta a braccia aperte e per il giovane francese è solo un'occasione per indossare la nuova maglia nerazzurra, esperienza che sta vivendoi spesso nelle ultime estati. In campo si piazza in mezzo, cerca di dare ordine ma pecca in poca aggressività quando c'è da farsi rispettare. Con conseguente eccesso di insicurezza. Non è per nulla tutto da buttare, però in un contesto amichevole come questo ci si aspetterebbe maggiore personalità.

ONANA - Ok, prima uscita con l'Inter e un pizzico d'emozione è concessa. Fantastico il lancio che innesca l'azione del 4-0, meno l'indecisione condivisa con Darmian che permette al Lugano di salvare l'orgoglio. Un'incertezza che rischia di bissare poco dopo. In appena 45 minuti il camerunese ha mostrato pregi e difetti a cui bisognerà abituarsi.

Sezione: Pagelle / Data: Mar 12 luglio 2022 alle 20:20
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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