Negli ultimi venti anni sono aumentati i fruitori della Serie A, ma è calato il tifo: tra 2001 e 2019, secondo una ricerca condotta da Stage Up e Ipsos sul campionato italiano utilizzando il data-base della ricerca Sponsor Value, una sorta di Auditel degli eventi sportivi, in Italia gli appassionati diminuiscono e tendono a polarizzarsi intorno ai club di maggiori dimensioni (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli). Tra chi risultava "interessato" al campionato di calcio, nel 2002 il 92% si definiva tifoso e i cinque top club detenevano il 79% dei fan. Oggi il tifo riguarda il 77% degli interessati e i fan dei cinque club si prendono una "quota di mercato" pari all'88%, con la Juve a far da padrona conquistando il 38%, seguita da Inter (17%) e Milan (15%). Sarà anche merito degli otto scudetti consecutivi vinti, ma la Vecchia Signora trascina e, grazie a Cristiano Ronaldo ha contribuito ad aumentare il numero di quanti hanno seguito il campionato 2018/2019.

Il torneo quest'anno è stato visto da 30,3 milioni di 14-64enni, un dato molto vicino a quello massimo osservato nell'edizione 2013/14 (30,4 milioni) e in crescita dell'1% rispetto allo scorso anno. L'effetto CR7 ha compensato l'esito poco avvincente della competizione e un'incertezza di risultato ridimensionata già nei primi mesi. Tra l'altro, l'interesse più basso per il campionato (26,8 milioni di spettatori) era stato rilevato nella stagione 2006/07, quella con i bianconeri in Serie B. Tra la popolazione, gli under 35 si interessano sempre meno al calcio italiano, ma aumentano le donne che guardano le partite, arrivando al 45% del totale dal 42% del 2010. La quota di 14-34enni scende dal 44% (2001) al 35% attuale. Il fenomeno è confermato analizzando gli appassionati 14-34enni, ovvero coloro che seguono almeno settimanalmente l'evento: scendono dal 49% del 2001 al 36% odierno. La fruizione del campionato è sempre meno tv-dipendente: nel 2019, le telecronache su Dazn hanno conquistato il 20% dei fruitori, le telecronache su Sky il 41%. Nel 2002 la fruizione con pc o cellulare era del 7%, oggi raggiunge il 36%. La radio scende dal 19% al 13%.

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Sezione: News / Data: Mer 29 maggio 2019 alle 22:16
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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