Dall'Inter al Milan. Ne parla Roberto Scarpini dal proprio editoriale su TMW: "105 anni di una storia che non smette mai di appassionare, di un viaggio lunghissimo con pomeriggi indimenticabili, serate speciali, uomini, polvere e gloria. Dal nove Marzo 1908 per vocazione la squadra di Milano che guarda al futuro : Fc Internazionale. Fratelli del mondo, uomini e donne, maglie nerazzurre che hanno scritto alcune delle pagine più indimenticabili della storia del calcio. Il bello del calcio però, e vale per me per tutte le squadre, è che il sentimento di adesione, l'esperienza collettiva che ne deriva infatti è un collante tra generazioni, una variabile che unisce famiglie, amici, genti lontane. Una variabile che è, dovrebbe sempre esserlo per lo meno, completamente indipendente dai risultati e rimanere invece legata alla somma di ricordi che ti fa impazzire per una partita e, nonostante magari nella tua vita professionale ti comporti in maniera irreprensibile, ti fa perdere le staffe e strepitare.

Per me tutto questo è l'Inter e anche di più. Un'idea che va oltre questi 105 anni e che supera le immagini in bianconero e a colori che da Inter Channel raccontano al mondo di la storia nerazzurra. Va oltre l' "è goal è goal è goal!" che da 21 anni caratterizza le mie cronache. E' la passione della gente, la voglia di esserci, oltre ovviamente alle tante persone che hanno caratterizzato il mio percorso professionale fino ad oggi. In primis il Presidente Moratti e la sua famiglia che hanno regalato all'Inter trofei, gloria e stima internazionale. E ai tifosi ricordi, da tramandare. Con loro dovrei citare i grandi allenatori che ho conosciuto e con i quali ho collaborato e i giocatori che hanno alimentato i miei racconti. Il bello deve ancora venire. E' la parte più accattivante di questo racconto lungo 105 anni, come raccontato il presidente Moratti ai microfoni di Inter Channel. Bene ha fatto, a mio avviso da questo punto di vista, a parlare di futuro difendendo la scelta di mettere un allenatore giovane come Stramaccioni sulla panchina nerazzurra: "La scelta è stata fatta in quel senso (creare un modello di Società sostenibile, un modello di squadra che guardi al futuro, ndr), anche quella era una scommessa. L'allenatore ha risposto positivamente alla difficoltà di un ruolo di questo tipo, alla pressione che si subisce, e quindi questo è un passo significativo per quello che è il progetto, che è un progetto anche di cambiamento obbligatorio dovuto al fatto che i giocatori, campionissimi che abbiamo avuto e abbiamo, e che dimostrano sempre un grande carattere, hanno bisogno comunque di passare poi un bel giorno il testimone a nuovi giocatori e questo lo si deve fare con intelligenza, calma e spero, credo, che Stramaccioni questo lo sappia fare".

Chiusura sul campionato. C'è poco da aggiungere a quanto avvenuto al Marassi. Voglio credere che il fatto che il Milan sia partito da molto lontano abbia impedito a tanti colleghi di analizzare l'incredibile serie di eventi arbitrali favorevoli che hanno caratterizzato la loro ascesa. Con il Genoa è stata addirittura una situazione grottesca. Con contingenze così favorevoli, Juventus e Napoli avranno presto i fanali nello specchietto retrovisore. L'Inter deve ritrovare lo smalto che non riesce a mostrare, soprattutto a inizio gara, e lavorare partita dopo partita. Intanto alla vigilia di Pasqua festeggeremo un girone senza rigori a favore. Scommettiamo? (il Milan non subisce rigori da Palermo, 30 ottobre 2012 ndr) Caso più unico che raro nella nostra storia. A proposito di storia.. Auguri Fratelli Nerazzurri".

Sezione: News / Data: Dom 10 marzo 2013 alle 11:24
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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