Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Max Pezzali, noto cantante e storico tifoso interista, ha parlato estesamente della stagione che sta vivendo la sua squadra del cuore, cominciando dai singoli: "Sono in attesa che si sistemino alcuni ingranaggi, campioni tipo Vidal, che deve imparare a non agire in certe aree del campo in cui non si trova a suo agio, ed Eriksen: mi piacerebbe assistere alla svolta del danese perché è tra i migliori piedi in assoluto, sono convinto ci sia ben altro del giocatore opaco e timido che si vede. L’attacco a volte è devastante: la famosa LuLa, con la possibilità di giocarsi anche Alexis Sanchez, è una roba veramente da grande squadra. Lautaro poi è uno degli attaccanti più determinanti, uno dei potenziali Palloni d’Oro del presente e del futuro: ha dei movimenti incredibili che fanno capire la sua immensa potenza. Secondo me deve a volte innervosirsi di meno… a volte di più! Sono un fan assoluto di Barella, che reputo un gigante, e un amante nonché amico di Danilo D’Ambrosio, che sulla destra è una grandissima certezza e nei momenti duri la risolve spesso con un colpo di testa. Sono molto contento di Darmian, Ashley Young, Brozovic, abbiamo Handanovic che è un portiere strepitoso, insomma: ci sono gli ingredienti per fare bene, bisogna solo miscelarli al meglio".

Il discorso, poi, si sposta su Antonio Conte, l’uomo giusto secondo Pezzali: “Assolutamente sì. Ha un’etica del lavoro e una ferocia agonistica come nessuno: il tipo di approccio che serve all’Inter, un club che geneticamente tende all’autolesionismo e alla depressione. Una delle cose che ho più ammirato di Conte è stata la roba di dire, al suo arrivo, 'basta con ’sta storia della Pazza Inter', ci siamo rotti le palle per primi noi tifosi: se tu cominci a dire ‘eh, ma noi siamo fatti così’, allora vale tutto, non partecipare neanche. Se c’è uno al mondo che può togliere queste scorie psicologiche è Conte".

In coda alla chiacchierata, Pezzali si esprime anche sulla cocente eliminazione dalla Champions: "Noi nella fase a gironi siamo sempre stati un po’ così negli ultimi anni. Purtroppo è evidente che manchi l’abitudine a giocare – e a chiudere – certe partite, a essere strutturati dal punto di vista mentale. Però non manca per Conte, manca da prima. Ma adesso, sinceramente, in quanti possono immaginare di vincere la Champions? Quando incontri, che so, il Bayern Monaco: come fai? C’è qualcuno in Italia a quel livello lì? Per ora secondo me l’emergenza Covid ha fatto un po’ male: la riduzione di budget della Serie A ha danneggiato tutti, in molti siamo cantieri aperti". 

Sezione: News / Data: Sab 19 dicembre 2020 alle 11:58
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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