Insieme a Javier Zanetti, sabato Javier Pastore avrà l'onore di portare il trofeo della Champions League sul prato dell'Allianz Arena prima del fischio d'inizio della finale. Nel frattempo, il Flaco parla ai microfoni del quotidiano AS esprimendo il suo punto di vista sulla sfida tra PSG e Inter: "Molto difficile. Sono due squadre in grande forma, il PSG che arriva in finale dopo un anno eccellente, di cambiamenti, di giovani, con un allenatore che ha trovato un lavoro collettivo forte e buono a livello difensivo e offensivo; e l'Inter, che da anni gioca ad altissimo livello, dimostrando di essere sempre competitiva in Champions League. È una finale molto bella e serrata".

Le critiche a Luis Enrique erano eccessive?
Nel calcio, soprattutto oggi, le critiche sono sempre eccessive. Non solo con lui, con chiunque. Ma con il duro lavoro, il silenzio, facendo ciò che sa fare bene, costruendo una squadra, allenandosi, Luis Enrique è riuscito a trasformare quelle critiche in elogi. Se questo PSG funziona, è in gran parte merito del DNA di Luis Enrique. Bisogna togliersi il cappello davanti a lui". 

Cosa ricordi del tuo arrivo al PSG?
"È stato l'acquisto più costoso di tutta Europa. Ciò ebbe un grande impatto. Non gli ho dato molta importanza, perché non si parlava ancora molto di trasferimenti e soldi. Per me è stato un momento davvero speciale credere nel progetto e iniziare con loro. Mi sentivo identificato. Mi piace il rapporto che ho con il club. Sono stato il pioniere. Dopo aver raggiunto la Champions League, è stato più facile per gli altri decidere di venire. Si formarono squadre incredibili". 

Sezione: News / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 14:07
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
vedi letture
Print