Gianfelice Facchetti ripercorre la storia nerazzurra attraverso le finali di Coppa dei Campioni/Champions League, due delle quali giocate da suo padre Giacinto. Lo fa in un'intervista a Il Giorno

"La prima, contro il Real Madrid di Puskás, è stata la più leggendaria. L’Inter fece crollare una squadra che fino a quel momento aveva vinto tutto. Quel 3-1 è stata una consacrazione definitiva per i nerazzurri. La vittoria dell'anno dopo? L’emozione di mio papà, però, era legata più alla semifinale contro il Liverpool che alla finale con i portoghesi. Mi raccontò che mai come durante quella partita aveva sentito il pubblico vicino ai giocatori". Qualche anno dopo, la sconfitta col Celtic. "È stata la fine della Grande Inter, che in pochi giorni ha perso tutto: il campionato a Mantova per colpa di un pasticcio del portiere Giuliano Sarti e la finale di Coppa Campioni contro gli scozzesi".

Facchetti farà in tempo a giocare anche quella del 1972 contro l'Ajax. "Papà raccontava spesso della semifinale, la partita con il Borussia Mönchengladbach, quella della lattina che colpì Boninsegna. L’astuzia dell’avvocato Prisco consentì all’Inter di rigiocare quella partita grazie a una causa legale e, alla fine, di arrivare in finale. Contro gli olandesi, però, non ci fu storia".

Gianfelice vedrà la partita "a casa", come fece nel 2010 e anche due anni fa contro il Manchester City. "Ho preferito condividere la partita vinta a Madrid con mio figlio che era nato pochi mesi prima. Ero a casa anche durante la finale persa a Istanbul. Privilegio le persone con cui guardare la partita al dover essere a tutti i costi allo stadio. Abbiamo eliminato due colossi come Bayern e Barcellona e quest’anno in Champions l’Inter ha giocato bene. Peraltro io ho seguito il ritorno con il Barcellona in una situazione particolare. Ero in scena a teatro con lo spettacolo su Árpád Weisz. Mi ha aggiornato del risultato parziale, 2-0, una signora a fine spettacolo: si chiama Facchetti ma è juventina. La parte finale della partita, invece, l’ho seguita in macchina tornando a casa. Quando ho acceso la radio, il Barcellona ha segnato il 3-2. Poi ecco il 3-3. A quel punto ho spento la radio. E del 4-3 dell’Inter mi ha informato mia moglie con un messaggio sul cellulare. Ho riacceso la radio per seguire l’ultimo minuto. Ascoltando Repice su Radio Rai".

E per la finale? "Ottimista. Una partita secca dà più possibilità, anche se si parte sfavoriti. Contro il City ce la siamo giocata fino all’ultimo. Non si è visto il divario con gli inglesi annunciato alla vigilia. Chi sarà decisivo? Taremi. Ormai recuperato. L’avversario che teme di più? Hakimi. L’ex".

Sezione: News / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 13:10
Autore: FcInterNews Redazione
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