Intervistato da Repubblica, Roberto Mancini parla anche di politica. E alla domanda se lui fosse un uomo di sinistra, risponde così: "Mio padre di sicuro: lavoratore e comunista, pensi che il suo sogno era quello di andare a vivere in Russia! Credo che il problema non sia la sinistra o la destra, ma avere politici che pensino a migliorare il paese, che rimane il migliore al mondo per bellezza, tradizioni culturali, cibo, ingegno. Che facciano politica per passione e per missione, non per rubare. Se sono renziano? Renzi è giovane, e questo già depone a suo favore: i giovani sono il nostro futuro. Spero che faccia le cose per bene".

Lei crede molto nella famiglia. 
"È tutto. Solo in famiglia ricevi consigli e appoggi disinteressanti, di puro amore. Fuori è più complicato: nel calcio, per dire, girano personaggi squallidi. La famiglia è l’unico rifugio".

Crede nella famiglia gay?
"Assolutamente nulla in contrario. L’ha detto anche il Papa, che è un fenomeno, uno di un’altra categoria: chi sono io per giudicare un gay?".

E i gay nel calcio?
"Se li avessi incontrati, o se li incontrerò, non me ne importerebbe nulla. Se ce ne sono molti fuori dal calcio, ce ne saranno anche dentro, no? E poi sono fatti loro. Anche questo è un problema molto italiano: all’estero alcuni sportivi ne hanno parlato tranquillamente".

 

Sezione: News / Data: Ven 01 maggio 2015 alle 11:15 / Fonte: Repubblica
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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