"Il potrero è il luogo dove quattro magliette diventano due porte, dove lo spogliatoio è un albero di qualche campo sperduto, è il posto dove tutti sognano di essere veri campioni, dove vuoi che la partita non finisca mai, ma finirà soltanto quando il pallone andrà sopra quel "maledetto" albero. Per questo abbiamo creato Leoni di Potrero, per recuperare insieme quella palla e finalmente poter continuare a GIOCARE". Firmato, Javier Zanetti e Esteban Cambiasso.

Questo è l'ultimo progetto del capitano e del Cuchu, un'altra iniziativa molto bella e da sostenere. Il centro di formazione calcistico “Leoni di Potrero” è una idea di Esteban Cambiasso e Javier Zanetti, che nasce qualche anno fa  sostenuta dall’amicizia che unisce questi due calciatori e dall’intenzione di trasmettere alla comunità tutto quello che di buono hanno imparato in questi anni di calcio.

Perché nasce “Leoni di Potrero”?
Nel presente i ragazzini vivono sempre più “disconnessi” dalla realtà.
Le nuove tecnologie contribuiscono a portare le persone sempre più vicino all’incapacità di comunicare in modo sano, e come conseguenza danneggiano notevolmente le relazioni interpersonali dei bambini. Ma non è questo l’unico elemento da prendere in considerazione, la tecnologia fonte di soddisfacimento dei fabbisogni individuali, sempre e comunque, porta i giovani al punto di muoversi dalla “scuola al computer”, con un evidente e preoccupante riduzione delle loro capacità motorie. Incapacità nel comunicare, movimenti ridotti, isolamento sociale, tutti “mali” da combattere.

“Leoni di Potrero” ha l’obiettivo di contribuire alla risoluzione delle problematiche legate all’isolamento sociale e alle difficoltà nello sviluppo corretto delle capacità motorie. Tutto ciò senza dimenticare che lo sviluppo della formazione calcistico resterà sempre un obiettivo ulteriore da raggiungere. La loro missione è quella di fare diventare il centro un luogo nel quale i giovani possano ridimensionare i propri valori sociali e individuali, rafforzando l’importanza di tornare “alle basi”, a tutta la “magia” che avvolgeva chiunque giocasse a pallone nel “Potrero”.

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Sezione: News / Data: Ven 20 luglio 2012 alle 22:24
Autore: Fabrizio Romano
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