Gianluca Rossi, giornalista esperto di casa Inter, nel suo editoriale ha tastato il polso alla situazione della squadra, una squadra ancora non al meglio della condizione fisica. Poi fa delle considerazioni sul mercato in uscita ed in entrata, aspettandosi un colpo ad effetto finale. Di seguito il testo integrale:
"Il primo bilancio estivo dell'Inter made in USA si è chiuso in perfetto equilibrio con tre partite, una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Più larga la vittoria, 3-0, sull'avversario sulla carta più forte, il Manchester City, della sconfitta di misura, 2-3, contro l'avversario medio, il Panathinaikos. Pareggio 2-2 invece con l'unica squadra di casa, i texani del FC Dallas. E' calcio d'agosto, qualcosa a cui da sempre do poco valore, soprattutto nei risultati. Com'è logico, i brevilinei alla Coutinho trovano la forma ben più rapidamente dei marcantoni alla Materazzi, tanto per far due nomi a caso. Da Baltimora a Dallas, passando per lo sconfinamento a Toronto in Canada, l'Inter titolare non si è praticamente mai vista, se non a sprazzi e spruzzi. Troppo poco per farsi un'idea, ma proviamoci. L'attacco fa già faville, come dimostrano 7 gol in 3 partite, senza contare che Milito ed Eto'o si sono appena rivisti con un gol a testa solo nell'ultima partita col Dallas. Le altre reti portano le firme del giovane Biraghi, di Obinna, autore di una doppietta e soprattutto di Philippe Coutinho, la vera rivelazione dell'estate: il suo gol al Panathinaikos ha impressionato. Meno attenta la difesa, che dopo l'imbattibilità con il Manchester City, ha concesso ben 5 gol nelle altre due gare. C'è da dire però che tutti gli avversari erano più avanti nella preparazione dell'Inter, soprattutto City e Panathinaikos. Le marcature dei verdi di Atene, doppietta di Cissè e gol Leto e la rete di John del FC Dallas, sfuggito a Maicon, sono tutte più o meno figlie di errori individuali, tipici di meccanismi estivi tutti da oliare. Con Lucio e Samuel a pieni giri, credo che l'Inter possa tornare alla blindatura difensiva che è stato un punto di forza nella conquista del Triplete della stagione scorsa. Il rigore in Texas l'avete visto tutti: l'attaccante che s'infili tra Materazzi e Burdisso dà sempre l'impressione di doverne uscire a fette, ma stavolta non è stato così. In ogni caso nella prossima stagione Burdisso sarà a Roma e Materazzi lo vedremo solo in emergenza.
Per arrivare ad una condizione fisica accettabile ora ci sono i 90 minuti dl Trofeo Tim di venerdì prossimo a Bari, dove è prevedibile che Benitez ruoti più uomini possibili nelle gare contro Juventus e Milan per arrivare ad individuare la giusta base per le prime gare ufficiali della stagione: la Supercoppa italiana il 21 agosto a Milano con la Roma e la Supercoppa Europea il 27 agosto a Montecarlo con l'Atletico Madrid. Finora Benitez ha caricato più Mariga e Stankovic rispetto a Cambiasso e Thiago Motta, nell'attesa del centrocampista per completare il reparto, ma non sono più così convinto che il prescelto sia davvero Javier Mascherano. O meglio, a 30 milioni di euro in contanti la vedo dura, a meno che non si realizzi un'operazione con contropartita tecnica piuttosto rilevante, alla Muntari per intenderci. E occhio agli ultimi giorni di mercato: l'anno scorso di questi tempi tutti parlavano di Deco, poi però è arrivato Sneijder, addirittura a campionato iniziato.
Intanto quest'anno Goran Pandev sta finalmente svolgendo una vera preparazione dopo due anni e sono sicuro che, insieme a Biabiany, sarà un'alternativa importante per il gioco della squadra! Sulle operazioni di mercato minori, è incredibile che ci sia ancora qualche tonto che proprio non ci arriva, nemmeno se gli fai un disegno. Qualche esempio? Se arriva Sculli è semplicemente perché, partendo Balotelli, serve un italiano in quota Champions, così come smettendo Toldo, portiere italiano, è arrivato Castellazzi e in questo senso l'Inter si è già portata avanti assicurandosi Ranocchia per sostituire Materazzi che a giugno si ritirerà.
Le vere operazioni di mercato, in uscita come in entrata, sono ancora tutte da chiudere.
Infatti, come avevo previsto alla vigilia delle ferie ai primi di luglio, ho fatto tempo a girarmi mezzo mondo senza che Maicon lasciasse l'Inter e il tormentone rischia seriamente di proseguire fino agli ultimi giorni di mercato. Non credevo invece che esistesse al mondo qualcuno disposto ad offrire 30 milioni per Balotelli, senza alcun dubbio il miglior giovane italiano, ma non ancora un campione. Serviva un amatore per avere un'offerta del genere ed ecco Roberto Mancini. Moratti tra l'altro ha cambiato carattere più rapidamente di quanto credessi: una volta un 'figlioccio' come Recoba non l'avrebbe ceduto per nessuna cifra al mondo, ma ora 30 milioni sono valutati ben diversamente. E, pensandoci bene, è giusto così. Anche perché a questa cifra andrà aggiunto anche un robusto premio di valorizzazione nel caso assai probabile che il City centrasse la qualificazione in Champions l'anno prossimo. Intendiamoci bene: cedendo Maicon e Balotelli l'Inter corre due rischi importanti, quelli di veder esplodere Balotelli al City e, soprattutto, di continuare a vedere il miglior esterno destro del mondo in un club rivale nell'Europa come il Real Madrid. Ma è anche possibile il contrario: ossia che Maicon possa iniziare una lenta parabola discendente e che per Balotelli si realizzi la profezia di Mourinho, per cui tra cinque anni si stia ancora a parlare di Supermario come di un ragazzo interrotto.
Intanto però ti sei ritrovato in tasca 60 milioni in più. Sinceramente ero molto più preoccupato l'estate scorsa per la cessione di Ibra al Barcellona. Poi sappiamo tutti com'è finita. In ogni caso, davanti a certe cifre, i rischi si corrono con animo più sereno. L'obiettivo a medio termine dell'Inter non è certo quello di diventare una società che deve camminare con le proprie gambe: Moratti c'è e ci sarà sempre, ma vorrebbe arrivare ad un punto per cui nell'Inter possa metterci ogni anno tra i 20 e i 40 milioni di euro, anziché gli attuali 70-90. E' comprensibile, soprattutto di questi tempi, quando si è appena vinto tutto. Poi il Presidente avete imparato a conoscerlo: se gli ultimi giorni di agosto dovesse presentarsi l'occasione giusta, al colpo ad effetto non saprebbe resistere. E c'è qualcosa lassù in Germania che ancora non mi torna…"
Autore: Redazione FcInterNews
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