Gabriele Gravina, numero uno della FIGC ha commentato gli sviluppi relativi al cambiamento del movimento a livello sistemico: "È un'esigenza oggettiva. I numeri fanno riferimento agli ultimi 12 anni, quelli più risalenti sarebbero ancora più crudeli nei nostri confronti. L'indebitamento ci preoccupa, ma anche il fatto che il cambiamento sia percepito come minaccia e non come opportunità - ha detto al 'Festival dello sport di Trento' -. Il nostro calcio perde appeal continuamente, i dirigenti cercano di mettere in campo progettualità che puntualmente si scontrano con risultati negativi. Ci sono dei principi inderogabili: decisione e responsabilità su tutti. Il corpo umano per sopravvivere deve cambiare, idem il calcio, che ogni 15 anni si evolve. Il calcio non può rimanere immobile: dobbiamo importare il processo naturale di cambiamento va imitato e importato nel mondo del calcio".  

Sezione: News / Data: Sab 24 settembre 2022 alle 16:33
Autore: Niccolò Anfosso
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