Ospite di Radio Capital, Hernan Crespo ha parlato di vari argomenti che riguardano la esperienza da calciatore e il suo modo di vedere il calcio oggi che, con il tesserino di allenatore, si dedica al commento del calcio inglese per Fox Sports. “Un domani vorrei fare l’allenatore, ho le carte in regola e ora alleno l’occhio commentando le partite”, esordisce. Il Pallone d’Oro: “Premio relativo, a me interessano molto più i premi collettivi, scudetti, Champions League, Mondiali. Quelli individuali sono un qualcosa in più”. La Premier League in relazione con la violenza che in Italia è sempre presente: “Il primo passo deve essere un atto forte a livello parlamentare. Fatta la legge si può fare tutto. In Inghilterra hanno tenuto la linea dura, tutti erano concordi e hanno proseguito senza se e senza ma. Oggi ritroviamo un posto dove andare a divertirci. È una questione culturale, se vado allo stadio e un bambino di 10 anni vede il padre che insulta e lancia oggetti in campo, per lui diventa una cosa naturale replicare”.

Un parere su Zanetti, suo ex compagno all'Inter: “Mi fanno male i muscoli a guardarlo! La natura lo ha aiutato parecchio, certe cose vanno al di là dell’umano perché sembra un extraterrestre. Poi lui ha una forza mentale incredibile, si allena sempre bene, sta sempre sul prezzo. La natura lo ha aiutato ma lui si è aiutato, a livello mentale è una cosa incredibile”. L’era di Galliani al Milan che potrebbe concludersi: “Fa effetto che stia per finire, come accaduto nella Roma, ora all’Inter. Il calcio va avanti, la maglia va avanti, cambiano gli uomini. In Italia siamo molto statici, non solo con gli stadi ma anche con le idee. Bisogna aggiornarsi anche a livello di marketing, i club non possono andare avanti solo con la vendita dei biglietti”.

Allenare il Parma è un sogno? “Chiaro, vorrei allenare le squadre in cui ho giocato, questione anche sentimentale. Da calciatore ho vissuto momenti incredibili, sono stato sempre trattato bene ovunque. Se un domani dovessi allenare una squadra in cui non ho giocato, valuterei il progetto”. Il miglior allenatore oggi: “Dipende dalle categorie, allenatori di grandissime squadre magari non potrebbero guidare una squadra di serie B e viceversa. Ho avuto la possibilità di essere allenato da tanti bravi tecnici, di Ancelotti e Mourinho condivido tutto ma prendo ciò di loro che è più congeniale alle mie idee. Mou è una persona molto intelligente. La prima cosa che dice ai giocatori è che tutto ciò che dice fuori non necessariamente lo pensa davvero. Premessa perfetta per i giocatori, si crea una sorta di gioco. In Italia è stato molto criticato, oggi stando a Coverciano insegnano il tipo di metodologia che ha intodotto”.

Papa Francesco è argentino come Crespo e sta cambiando il rapporto della gente con la chiesa: “Mi ha sorpreso ed è motivo d’orgoglio. Sono cattolico ed è normale un affetto speciale, importante. Vengo dalla generazione di Wojtila, un papa affettuoso, non mi sentivo così vicino a Ratziger per questione di carisma”. Il segno della croce prima di giocare: “Non è per avere un aiuto per la partita, io volevo solo star bene. La scaramanzia non c’entra, sarebbe mancanza di rispetto. Pensavo solo alla salute, non chiedevo a Dio di sprecare il tempo per una vittoria o una sconfitta”.

Sezione: News / Data: Gio 21 novembre 2013 alle 12:01 / Fonte: Radio Capital
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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