Nel giorno dell'assegnazione del Pallone d'oro 2015 a Messi (il quinto in carriera per l'argentino), Paolo Condò, unico giornalista italiano a votare per il più prestigioso dei riconoscimenti individuali del calcio, ripercorre la sua esperienza di votazione pluriennale ai microfoni di 'Undici'. La penna della Gazzetta dello Sport, nello spiegare le sue modalità di scelta, ritorna con la memoria al 2010: "Quell'anno votai Sneijder. Ho sempre interpretato e continuo a interpretare il voto come un premio al più forte giocatore dell’anno, non al più talentuoso del mondo. Ritenni che uno che aveva vinto campionato italiano, Coppa Italia, Champions League, e che era arrivato secondo perdendo ai supplementari il Mondiale del quale, pur non essendo un attaccante, era tra i migliori realizzatori, fosse impossibile da scalzare. E non finì nemmeno tra i primi tre. Quell’anno, con il cambiamento del premio, non votarono più soltanto i giornalisti, ma votarono anche gli allenatori e i capitani delle Nazionali di tutto il mondo. Nel voto separato, tra i giornalisti avrebbe vinto Sneijder.

Condò, infine, dice la sua sull'esclusione di Buffon da 59 pre-selezionati per il Pallone d'oro di quest'anno: "La mia interpretazione è che, con tutto il casino che c’è stato alla Fifa in questi mesi, la famosa lista dei 59 alla quale Buffon era assente sia stata redatta da uno stagista, o quasi. E con l’arroganza classica di questi enti, quando è saltata fuori la cazzata, nessuno ha chiesto nemmeno scusa, e quindi c’è questa clamorosa dimenticanza che secondo me è grave almeno come quella di Milito escluso dai 23 del 2010, dopo una doppietta nella finale di Madrid". 

Sezione: News / Data: Lun 11 gennaio 2016 alle 22:06 / Fonte: rivistaundici.com
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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