"Ma come? Abbiamo perso l’unico uomo di fantasia. Ogni grande squadra ha almeno un giocatore di grande classe. E’ quello che ti cambia la partita in qualsiasi momento, che accende la passione della gente. E io da tifoso sfegatato dell’Inter sono enormemente dispiaciuto della cessione di Mateo: adesso dove e come salterà fuori qualcosa di imprevedibile dalle partite dell’Inter?". Si rammarica Paolo Bonolis, che sulla Gazzetta dello Sport esprime tutta la sua perplessità per l'addio a Mateo Kovacic. "Si dice: era un’offerta che non si poteva rifiutare per ragioni di fair play finanziario, di bilancio. Ok, ma allora vendi il futuro? E poi i tifosi la domenica vanno allo stadio a vedere la partita, non in un ufficio per un Consiglio d’Amministrazione attorno a un tavolo per compiacersi dei libri mastri. E Thohir... sai, sono un miliardario indonesiano che a detta dei giornali fatturo 13 miliardi di dollari l’anno e e per sfizio mi compro l’Inter. Allora mi voglio divertire. Invece no. Vivo lo sfizio come un contabile, spendo poco e spero in chissà cosa. E come se io da ricco volessi uscire a cena per godermela visto che non ci riesco mai e vado da McDonald.
Si dice, ancora, Kovacic non s’integrava negli schemi, non si riesce a trovargli una collocazione. Ma a 20 anni la deve trovare lui o chi lo allena? Può giocare davanti alla difesa? No, meglio Medel. Può giocare da interno? No, meglio Guarin. Allora trequartista? No, meglio Brozovic. Ripeto, il calcio è spettacolo, fantasia e tecnica dell’addomesticamento del pallone, non un muro contro muro in attesa dell’errore rivale. Puoi fare quanti schemi vuoi, ma ai movimenti dei giocatori deve corrispondere il movimento della palla. Se fai un passaggio troppo corto o troppo lungo, anche lo schema più vincente del mondo viene abortito dopo due tocchi. Prendiamo il massimo che c’è: il Barcellona. Ottimi schemi, ma un sacco di giocatori che sanno sempre far arrivare la palla dove deve arrivare. Noi l’unico in grado di farlo lo vendiamo. Però ci teniamo Hernanes, eh. Il nuovo che avanza. Kovacic a 21 anni è un costruttore di gioco con enormi potenzialità e finisce al Real per una cifra di poco superiore a quella di Romagnoli, un difensore. Chi distrugge e chi costruisce valutati quasi allo stesso modo. Che disastro.
Ho letto Suarez sulla «Gazzetta». Non sono mai stato così d’accordo su un’opinione. Mateo doveva diventare un punto fermo per il futuro dell’Inter, perché è un giocatore di livello superiore. Invece l’abbiamo dato via come fu con Pirlo e abbiamo visto cos’è diventato. Kovacic tra due-tre anni varrà il doppio. Povera Inter". 

 

 

Sezione: News / Data: Mer 19 agosto 2015 alle 12:37 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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