Ultimo ballo per Pellissier questa sera a San Siro, finito con una splendida standing ovation del Meazza: "Ero un po' emozionato oggi, l'applauso che mi han tributato i tifosi dell'Inter mi rimarrà sempre dentro. Prima di venire qua avevo detto che se avessi fatto gol non mi sarei ritirato (ride, ndr). No, scherzo, è il momento giusto".

Tu hai conquistato il rispetto anche di uno stadio come San Siro con la maglia non di una big.
"Forse i tifosi hanno capito che ho dato tutto quello che avevo nel calcio. Sono riuscito a fare tanto in una società che ha lavorato tanto ed è emozionante, non mi aspettavo di ritrovarmi a San Siro di uscire fra gli applausi. Un conto nel tuo campo, un conto a San Siro contro una squadra come l'Inter. E' ventidue anni che faccio questo lavoro, ma questo momento è stato davvero emozionante".

Abbiamo letto che non eri convinto di lasciare il Chievo in serie B.
"Io sono arrivato ad un punto che retrocedere così, senza poter dare il mio contributo, mi sono accorto lì che gli anni ti fanno perdere tante partite e io non ce la faccio a stare a guardare. Capisco che non posso giocare sempre, ma fa male vedere la propria squadra perdere così male, fare così pochi punti. E' dura poi ricominciare da capo, iniziare un nuovo ciclo senza poterlo portare a termine mi dispiacerebbe. Spero arrivi qualcun altro ora che faccia quanto ho fatto io se non meglio".

Pensi di fare l'allenatore?
"Non credo, sono troppo istintivo".

Quali sono i tuoi programmi? E con quale giocatore ti sei trovato meglio nella carriera?
"Ho giocato con tanti ragazzi splendidi: Inglese, Tiribocchi, Amauri, Bierhoff... Ho imparato un po' da tutti e mi è servito per arrivare a 40 anni e poter giocare ancora a questi livelli, che non è molto semplice".

VIDEO - TRAMONTANA, SOFFERENZA E GIOIA: 2-0 AL CHIEVO

Sezione: L'avversario / Data: Lun 13 maggio 2019 alle 23:43
Autore: Andrea Morabito
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