"Che una grande perda con il Bologna, che gioca bene, non è poi così strano" Lo dice Gabriele Cioffi, allenatore dell'Udinese a avversario dell'Inter domenica, nell'intervista concessa all'edizione odierna del Corriere dello Sport.  

Sul serio: l’Inter sarà infuriata. 
"Una partita difficilissima. Ma di recente non me ne ricordo di facili: la Fiorentina si sta giocando le coppe europee, la Salernitana i punti di una speranza inattesa".

Potreste dare il colpo di grazia alla corsa per lo scudetto. 
"Noi proviamo sempre a vincere. Vincere mi piace. Mi piace leggere, ma non troppo a lungo. Mi piace ascoltare la musica, ma non poi tanto. Amo vincere perché è difficile. Anche a Firenze, abbiamo giocato bene sia noi sia loro. La Fiorentina poteva segnare e invece ha segnato l’Udinese. Eravamo più liberi di testa, più pronti. Il calcio è semplice". 

Semplice quanto? Siamo nell’epoca del gioco scientifico e della costruzione dal basso. 
"Esistono allenatori che plasmano la squadra a propria immagine e somiglianza. Saranno tre in tutto il mondo. Gli altri devono leggere il materiale umano della rosa e trovare il modo migliore di utilizzarlo. Su queste basi si può sperimentare, come no. E mettere in conto che, qualsiasi approccio si scelga, c’è sempre l’errore in agguato".

Tipo quello di Radu a Bologna. Lei come descriverebbe il calcio che sta giocando a Udine? 
"Tentiamo di attirare la squadra avversaria, per poi andare in profondità a cercare lo spazio. Questo sul piano tattico. Se parliamo di principi, io ai miei chiedo soprattutto una cosa: che chi ci guarda gioisca. Mi piace un calcio propositivo, aggressivo, guidato da una logica che è la mia. Si va in campo non solo per gli obiettivi, ma soprattutto per lasciare il segno. Voglio che in campo si sputi il sangue e che al momento di uscire nessuno di quelli che hanno pagato per vedere la partita ti possa dire niente. I risultati vengono di conseguenza". 

Sezione: L'avversario / Data: Sab 30 aprile 2022 alle 09:28
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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