5 agosto, tocca a lui. Tenuta sportiva, polo e jeans corti d'ordinanza e una timidezza quasi imposta per mascherare, forse, un diktat societario che suggerisce ai neo acquisti di non parlare prima di visite e annuncio ufficiale. Nessuna dichiarazione, ma un virgolettato tanto breve quanto rumoroso da esaltare pronti-via il popolo nerazzurro. Una frase che attterrando a Milano è diventata nel tempo praticamente un must: un "Forza Inter" preceduto dalle foto a cui no, nessuno può sottrarsi. Quelle con i tifosi. E poi via con le visite mediche seguite da una pausa. Molto strana. Ben undici giorni, un arco di tempo lungo, quasi da chiedersi 'Perché?'. Scambi di documenti via Cardiff-Milano, aspetti burocratici da limare che ritardano la fumata bianca da far apparire questa suspense come un racconto in cui la strega cattiva vuole impedire con il suo incatesimo malvagio il lieto fine di una favola che avrebbe voluto trasformare in incubo. Ma niente di tutto questo accaduto e la favola si è compiuta il 16 agosto: Gary Alexis Medel Soto è ufficialmente un giocatore dell'Inter e Mazzarri ora ha il suo uomo. Semplicemente. Il giocatore a propria immagine e somiglianza, quello potenzialmente insostituibile. E con lui l'immancabile elmetto, l'oggetto inseparabile che insieme a scarpe e parastinchi aiuterà il Pitbull in tutte le battaglie.

L'immagine che accompagna questo articolo non è stata scelta casualmente. Scorrendo gli scatti dell'album che raccontano la carriera del cileno tutto cuore e muscoli ci si accorge che tanti sono i momenti in cui il combattente di Conchalì sradica palloni e interviene duramente. Oppure piange, perché si sa, anche i duri hanno un cuore e quando non si raccoglie ciò che si merita anche loro possono essere fragili, anche più degli altri. Proprio come durante lo scorso Mondiale, con un Cile uscito beffamente contro il Brasile e un Gary che ha stretto i denti scendendo in campo appena due giorni dopo uno stiramento. Storie di sport, ma anche di vita. Perché no. E ora Milano, per scrivere il capitolo più bello della propria carriera. In questa stagione Gary parte con i favori dei pronostici, ovviamente non come capocannoniere o assist-man, ma come onnipresente di questa Inter formato 2014-2015. Fin dall'inizio di questo mercato il coach di San Vincenzo 'ha dato mandato' (termine tanto caro a Mazzarri) di cercare esattamente un profilo del genere, il classico incontrista con il compito di correre, rubare palloni, metter paura agli avversari e consegnare ai piedi 'nobili' (Hernanes, Kovacic, Alvarez o Guarin) l'opzione della giocata.

E quindi dopo il sogno di mezza estate targato Brasile con un Luiz Gustavo inseguito e mai ottenuto (presente sì, ma probabilmente solo nei pensieri del mister che lo citato da esempio nella conferenza stampa di chiusura della scorsa stagione) ecco l'altra candidatura forte. Quel Valon Behrami fedelissimo di WM che per via del mancato accordo tra Napoli e Inter è rimasto a Castel Volturno, prima di prendere l'aereo con direzione Imtech Arena per vestire la maglia dell'Amburgo. E allora tutto sul Pitbull della Roja che al Mondiale ha conquistato tutti. E quest'anno, che sia centrocampo a tre, quattro o cinque, c'è da scommettere che la sua maglia ci sarà sempre. Troppo prezioso un giocatore con queste caratteristiche, sopratutto nelle squadre di Mazzarri che hanno sempre anteposto corsa, grinta e fame di vincere ad altre prerogative. Sostanza francese con M'Vila (ma senza dimenticare il 'tocco', quello giusto), qualità brasiliana, croata, colombiana e argentina con i piedi sopraffini sopra citati, un muro difensivo serbo alle spalle come Vidic e un attacco italo-argentino che vuole essere cecchino in Italia come in Europa, per colpire e fare male. In perfetta antitesi con lui: il cileno della Roja che vuole difendere l'Inter da onnipresente. Tenuta sportiva, polo e jeans corti d'ordinanza e una timidezza quasi imposta, ma questo è il Gary fuori dal campo. Perché dentro l'arena c'è un mediano con tanta voglia di far paura, lui che da oggi sarà... il Pitbull con l'elmetto.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 18 agosto 2014 alle 20:26
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
vedi letture
Print