Pochi minuti fa, Claudio Ranieri ha concluso il suo intervento telefonico a 'Radio Anch'io Sport', appuntamento tradizionale del lunedì mattina su Radio1, condotto da Riccardo Cucchi. Ecco quanto raccolto dal sito ufficiale.

"E' un piacere lavorare con questi ragazzi e piano piano stiamo riportando l'Inter alla sua dimensione, che è quella di stare dalla parte alta della classifica. Ma non abbiamo ancora fatto nulla, siamo ancora lontani dalla vetta, dobbiamo continuare con questa umiltà, con questo spirito di sacrificio. Non voglio fare confronti con altre squadre o come ha giocato il Milan ieri sera. Sappiamo i difetti che abbiamo, avevamo giocato bene anche gare poi perse, concedendo a Napoli, Juventus e Udinese la possibilità di colpirci in contropiede. Infatti, nel derby, avendoli martellati su questi concetti tattici, siamo partiti un po' contratti, abbiamo commesso qualche errore di tensione, poi ci siamo distesi e abbiamo anche giocato bene, come per altro aveamo fatto anche nelle precedenti due gare, con Lecce e Parma".

La vetta è ancora distante, però... "Per cercare di riavvicinarci alla vetta dovevamo infilare vittorie consecutive, non c'era altra possibilità. Adesso vedo che la squadra sta conquistando autostima. A quest'Inter servono mosse di mercato? Ho sempre detto che dovevamo aspettare la fine del girone d'andata, ora domenica ci manca la partita con la Lazio per completare la prima fase del campionato. Questa squadra, data troppo presto per finita, sta dimostrando di avere ancora molto da dare. Valuteremo con il presidente che cosa possiamo fare e se dobbiamo farlo. Come uomo vero, questa squadra che era caduta ha trovato, dentro di sé, la grande voglia di rialzarsi. Mi piace questo spogliatoio e questo spirito. Tevez? Ribadisco quanto già detto: adesso gli equilibri ci sono, ci siamo compattati, Tevez è un campione, ma non gioca da tanto tempo, bisogna quindi capire quanto può dare questo ragazzo e quanto può togliere, sono queste le valutazioni che faremo. Decideremo insieme con il presidente. Non lo conosco da molto tempo, ma ho un buonissimo rapporto con lui e ci capiamo molto bene".

Zanetti, spirito di una rimonta che in troppi davano per impossibile. "E' unico. Non ho parole. E' sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via. Sempre positivo, mai ascoltata da lui una parola di sconforto o di critica, è sempre pronto a incitare i compagni. È stupendo avere un capitano così. Ora arriva il bello e il difficile. Il bello è inserire chi non ho ancora avuto, campioni come Stankovic, Forlan, Sneijder, lo stesso Chivu. E' importante che questi ragazzi entrino nello spirito che la squadra sta dettando. Lo sapete: sono da sempre molto meticoloso e quadrato. Mi piace l'equilibrio. Già da calciatore sostenevo che i calciatori pià importanti per una squadra sono quelli che non mollano mai anche se giocano poco. Chi entra in corsa non si sente mai declassato, ma vuole dare il suo contributo. Quando sono arrivato all'Inter, era un momento nel quale girava tutto storto, anche Gasperini era stato sfortunato, aveva dovuto fare i conti con tanti infortuni. La mia fortuna è stata quella di lavorare con il gruppo storico che non si è mai disunito. Io ho cercato di trasmettere serenità e i primi a motivarmi in tal senso erano loro per come lavoravano anche quando perdevamo le partite. Ho cercato di riportarli a giocare nei loro ruoli naturali, ma - ripeto - lavorare con questi ragazzi è davvero un piacere. Sneijder? Per come lo vedo io, è motivatissimo. Per come si sta allenando dimostra di avere tantissima voglia. Io ho un modello davanti a me, la squadra che sta giocando lo sta rispettando, sta a Sneijder e agli altri nostri campioni, che non abbiamo ancora avuto al meglio, entrare in questo modello".

Prospettive di classifica mutate. "Per lo Scudetto abbiamo perso tempo prezioso, siamo risaliti, ma siamo ancora lontani dalla vetta. Io sono stato il primo a dire che una squadra come l'Inter gioca sempre per vincere lo Scudetto, ma per adesso abbiamo riconquistato solo la cosiddetta zona Uefa, sarà ancora più importanre entrare in zona Champions. Quindi, un passo alla volta, un mattone alla volta per la nostra casa".

Una casa nerazzurra che vuole tornare a dominare il panorama d'Italia e non solo. Magari con un Tevez in più.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 gennaio 2012 alle 09:51 / Fonte: inter.it - RadioRai
Autore: Alessandro Cavasinni
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