Intervistato in esclusiva dalla Bild, Lukas Podolski ha parlato del suo approdo all'Inter e non solo.

Da Colonia a Milano dal Duomo al Duomo Quale è meglio?
"Mi piace più quello di Colonia. Anche gli italiani, se lo vedessero almeno una volta, capirebbero che è ancora più bello. Però va detto che nche quello di Milano è imponente".

La sua famiglia farà spola tra Colonia e Milano come già faceva con Londra?
"Sì, ci alterneremo nel fare la spola. Vogliamo che nostro figlio non venga strappato dal suo ambiente naturale, come la scuola. Si può usare il suo tempo libero a piacere. E poi c'è solo un'ora di volo tra le città, quindi quando avrò l'opportunità farò così".

All'Arsenal avevi perso il divertimento e hai avuto problemi con Wenger?
"Non ho mai avuto alcun problema con Wenger, si è parlato troppo di questo fatto. L'unica cosa che ho criticato è che lui non mi ha augurato buona fortuna per la nuova avventura a Milano, un qualcosa che mi aspettavo visto che ci siamo parlati nel mio ultimo giorno a Londra".

Però è innegabile che con Wenger giocai a malapena...
"Lui è l'unico a sapere il perché io non giocassi. Dopo il Mondiale, in estate, mi ha detto quanto ero importante per lui e quando ho giocato ho avuto ottime performance. Le statistiche non mentono. La responsabilità per la preparazione è a carico esclusivamente dell'allenatore, quindi è lui che sa perché ho avuto poche possibilità di scendere in campo. Alla fine ho dovuto trovare una soluzione e quella soluzione è stata l'Inter. Questo è un club che fa parte ancora della top ten mondiale".

Montella ha consigliato a Mario Gomez di abbandonare la sua carriera viste le tante opportunità sprecate...
"Questo è qualcosa che non va mai detto. Un allenatore deve stare sempre al fianco dei suoi giocatori, proteggerli. Quando hai un grande attaccante come Mario, che ha avuto un momento duro a causa di tanti infortuni, è necessario stargli vicino. Mario dirà ancora la sua, ne sono convinto".

Rimarrai all'Inter fino a giugno: come mai? Sei un dipendente di Wenger?
"Io non sono dipendente di nessuno, né come calciatore né come uomo. Ho un contratto con l'Arsenal, a primavera ci saranno nuovi colloqui e vedremo come andrà a finire".

Hai giocato 122 partite con la nazionale: riuscirai a battere il record di Matthäus (150)?
"Sarebbe bello accadesse, ma non è ancora un mio obiettivo. Prima devo ritrovare il ritmo partita qui all'Inter, poi potrò fare la mia parte anche in nazionale". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 gennaio 2015 alle 10:30 / Fonte: Bild
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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