Acquisto posticipato e volto nuovo. O forse no. Perché in fondo tutti hanno sempre saputo che questo sarebbe stato il suo momento, a partire dal primo giorno in cui ha vestito il nero e il blu di una camiseta pesante. Il suo percorso in nerazzurro oggi assomiglia sempre più a una tabellina matematica, una proporzione di numeri, anzi, di tempistiche esatte che a suon di rintocchi hanno accompagnato da gennaio a ottobre la sua crescita. Come se tutto fosse stato deciso a tavolino, nella sua testa, ma soprattutto nelle sue gambe.

Difficili le ultime settimane a Torino, nella squadra della crescita, non come canterano, ma come giocatore di alto livello, in una piazza in cui si è affermato diventando anche capitano, salvo poi essere 'abbandonato' quasi come un corpo estraneo quando le voci di un addio con destinazione Milano sono diventate sempre più rumorose, insistenti e fastidiose... per il Toro. Non per l'Inter, ovviamente, che lo ha voluto fortemente, aspettando lui e la sua 'gamba'. Ma ora che il motore sta iniziando a girare, in un momento a livello di squadra molto particolare, al Mazzarri cerca-soluzioni lui un sorriso glielo avrà sicuramente strappato, l'uomo della costanza: Danilo D'Ambrosio.

CHI SEMINA... - Prima o dopo, raccoglie. Almeno questo dicono i saggi. Non sempre, però, va proprio in questo modo e può capitare che anche chi merita più di ogni altro possa non arrivare a risultati che, per sforzo e volontà, avrebbe meritato. Ma non per lui che ora sta dimostrando di essere l'altezza di questa realtà importante, la prima prova in una big. Partito da lontano, ha rinunciato a tanto lo scorso gennaio dicendo no a squadre e opportunità ben più vantaggiose. Inter e Mazzarri, richiami troppo forti per non sposare il progetto nerazzurro e per ripartire con l'obiettivo personale dichiarato: diventare il nuovo esterno della nuovissima squadra targata Erick Thohir. E il caso vuole che proprio il classe '88 di Caivano sia stata la prima new face di questa ThoInter.

PUNTI DI DOMANDA - Critiche, rumors, supposizioni di coloro i quali non reputavano il suo acquisto da Inter e dopo i primi mesi in cui ha ricevuto, incassando in silenzio, ora può sì, raccoglierli, i risultati. Quelli che merita. D'Ambrosio 2.0 oggi piace, rendimento all'altezza e pass da padrone dell'out di destra guadagnato a suon di lavoro, chilometri e poche chiacchiere, perché alle parole - chi lo conosce bene può confermarlo - lui ha sempre anteposto i fatti. Probabilmente stona un po' sottolineare la bontà del lavoro di qualche giocatore in particolare in un momento dove dubbi e critiche crescono in maniera vertiginosa, in perfetta antitesi con sorrisi e soddisfazioni che oggi sembrano così tanto merce rara, ma per l'esterno campano si può fare il cosiddetto 'strappo alla regola', per quello che oggi può essere nominato la sorpresa... che tutti aspettavano.

DIESEL - Sì, perché tutti sapevano che prima o poi la forma sarebbe arrivata. Primi cinque mesi a cercare il 'passo' che dopo l'estate è aumentato alla grande. Tutto secondo programmi: giocatore fisico, possente che ha nella dote atletica, probabilmente, l'arma principale. Troppo importante per lui partire con il resto del gruppo sin dall'inizio, con il ritiro di Pinzolo che oggi vale ancora di più, senza dimenticare l'ulteriore benzina messa nelle gambe targata USA.

QUANDO STARÀ BENE GIOCHERÀ - L'Inter lo ha voluto e corteggiato, oltre che aspettato, ben sapendo di questo potenziale ritardo fisico, ma messo in preventivo sin dall'inizio. E dopo quasi un anno dal suo arrivo a Milano il motore - come detto - è tornato a girare, un motore che oggi fa ancor più rumore, considerando il 'silenzio' che attanaglia gli altri reparti. Ma Mazzarri, chiamato ora a salvare il soldato Inter, sa che a destra (o a sinistra) c'è la costanza. Una costanza che adesso, dopo essersi tinta di nerazzurro, aspetta... l'azzurro. E per questo, appuntamento alla 'prossima'...

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 06 ottobre 2014 alle 20:18
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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