Tutta l'attenzione dei media, giustamente, è spostata sull'affare Cassano-Pazzini. Lo scambio tra gli ex Sampdoria ha catalizzato l'interesse degli addetti ai lavori, vista la portata dell'operazione. Un'operazione da cui l'Inter, sulla carta, ha tratto solo benefici: si porta a casa un talento puro (per quanto bizzoso), circa 8 milioni e si sgrava di un Pazzini ormai scontento e corpo estraneo allo spogliatoio. Dispiace per il Pazzo che sia finita così, come dispiace per Poli: tra tanti discorsi, forse non si è affrontato quello più ovvio. Ossia, quello che vede alla base dei due divorzi un giudizio negativo in chiave tecnica dell'allenatore: l'inversione di rotta verso la qualità più che la quantità è evidente, e Stramaccioni ha tutto il diritto di fare le sue valutazioni.

Adesso prendono corpo tutte le altre operazioni che esulano da Cassano-Pazzini. Anzi, in realtà non si sono mai fermate. Alvaro Pereira resta un nome caldissimo: con il Porto serve trovare l'intesa economica, ma verosimilmente l'accordo arriverà a metà via proprio come tra Inter e Milan per il conguaglio di Pazzini. I Dragoes chiedono 15, l'Inter (tutto compreso) offre 12: ballano 3 milioni, a 13-13,5 si può chiudere. Magari utilizzando formule snelle di pagamento.

E si sta facendo sempre più concreta la pista che porta a Walter Gargano. Ve ne avevamo parlato in tempi non sospetti, quando tutti si focalizzavano su De Jong, Fernando e Paulinho. Si sta ragionando con il Napoli su un prestito oneroso e l'operazione potrebbe andare in porto a breve. Con Inler, Hamsik retrocesso centrocampista, Behrami e Dzemaili, il Mota è entrato in collisione di rotta con Mazzarri e qualcosa sembra essersi rotto. Lui spinge per Milano e per l'Inter, proprio come Cassano.

L'Inter, se potesse, prenderebbe subito Paulinho. Il Corinthians, però, ora alza il tiro e lo stesso centrocampista non ha voglia di romprere i rapporti col suo club per facilitare il trasferimento in Italia. Si lavora per gennaio, dopo il Mondiale per Club. De Jong chiede troppo d'ingaggio (oltre 3 milioni), mentre per Fernando, che vorrebbe tanto l'Inter, è il Porto a non cedere sul prestito con diritto di riscatto. 

Un terzino sinistro e un mediano, dunque. Più Cassano, che è una seconda punta (e non ci venite a parlare di trequartista o esterno per un improbabile 4-2-3-1). Cosa rimane da prendere rispetto alle esigenze? Teoricamente una punta che funga da vice-Milito. Ieri, tra un Cassano e un Gargano, è tornata in auge la pista Quagliarella. Anzi, qualcuno si è spinto oltre: affare condotto da Piero Ausilio e piuttosto avanzato. In realtà, difficilmente l'Inter chiuderà per un altro attaccante, sebbene servirebbe. Non fosse altro che manca una pedina sul mero livello numerico: partiti in quattro (Pazzini, Castaignos, Forlan e Zarate), sono arrivati in tre (Cassano, Palacio e Coutinho). Ed ecco che allora i baby Longo e Livaja avranno le loro chance. Non solo Cassano...

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 21 agosto 2012 alle 08:57
Autore: Alessandro Cavasinni
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