E’ un Mourinho chiaramente soddisfatto quello che si presenta in sala stampa a fine partita: “Qualcuno parlava di squadra timorosa dopo la sconfitta di Barcellona, invece avete visto tutti che ha fatto una buona partita, era importante fare bene e ci siamo riusciti contro un avversario difficile. La Fiorentina ha avuto una buona palla gol con Gilardino ma noi abbiamo creato di più, siamo stati più veloci, abbiamo avuto maggiori opportunità gol, uno lo abbiamo anche segnato ma l’arbitro ha deciso di annullarlo, ma non voglio commentare questo. Voglio commentare la vittoria, giunta all’85’ ma con merito e questo significa che abbiamo meritato giocando senza problemi dopo la sconfitta di Barcellona”.
Intanto oggi si è visto un Quaresma ritrovato: “Io con i giocatori sono come per i risultati: se non credo di essere un bidone quando perdo e non penso di essere il migliore al mondo quando vinco a Kiev, così non ho mai pensato che Quaresma fosse un brocco quando qualcuno già parlava male di lui. Oggi ha fatto una buona partita dimostrando qualità, voglia e aggressività, è uscito per crampi perché non ha ancora i 90 minuti dalle gambe e quindi è giusto che oggi voi esaltiate lui. Ma non ho mai pensato che fosse un bidone”.

Il discorso si sposta su Milito, ancora un gol: “E’ vero, ha segnato, ma per me in un giocatore ci sono cose più importanti di segnare un gol: ci sono la serietà, la professionalità, il mettersi a disposizione della squadra e oggi Milito oltre il gol ha fatto anche questo. Eto’o ha sbagliato un gol davanti a Frey ma sono contento lo stesso perché ha giocato per la squadra e lui è contento perché la sua squadra ha vinto. Tutti gli attaccanti hanno fatto un buon lavoro. Balotelli? Non mi piace parlare degli assenti, non edvo giustificarmi non capisco perché parliate sempre di lui. Oggi avevo in campo due campioni del mondo come Vieira e Materazzi ma nessuno mi ha chiesto perché non hanno giocato. Potremmo non vederlo in campo neanche sabato prossimo...”.

Infine sui problemi delle italiane in Europa: “Non posso parlare di Juve e Milan, credo che l’Inter sia capitata in un girone difficile, dove sono capitati risultati equilibrati e penso che perdere a Barcellona ci può stare. Ma io non devo vincere coppe, scudetti, campionati, io devo solo essere onesto. Voglio dire che non devo dimostrare nulla, solo pensare alla mia squadra, vivere 24 ore al giorno per essa, essere professionale e dare tutto per l’Inter del presente e del futuro finché lavorerò all’Inter. Questo è essere onesto”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 29 novembre 2009 alle 17:31
Autore: Domenico Fabbricini
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