Massimo Moratti è l'ospite di questa mattina di Radio Anch'io Lo Sport. Tema principale, Inter-Juventus e il rigore del pari bianconero. "Non so se definirlo un rigorino ma certamente questa situazione di ieri ha un po' rovinato una partita da un punto di vista del tifoso. Tecnicamente non mi è sembrato che dopo sette minuti non ci fosse stata una scoperta così clamorosa da rovinare una partita. Fosse l'Inter o altra squadra mi è sembrata una soluzione contro il sentimento della gente, non solo gli interisti, in una partita di questo livello".
E ancora, rifacendosi a quanto accaduto in Bologna-Milan."In principio lasciano giocare durante la partita, ma vedo anche Bologna-Milan con due falli e due espulsioni. Sotto un certo aspetto c'è una certa severità nelle partite che può essere giustissima, ma giocare con due uomini in meno cambia totalmente una partita e bisogna tenerne conto. Così come il rigore di ieri ha cambiato la partita. Poi che fosse grave o meno... Non l'ho visto perché non avevo grande voglia di rivederlo, ma non mi è sembrato obbligasse a intervenire successivamente. Però il ragionamento mi sembra ormai quello e abbiamo una montagna di rigori. Rocchi difende il suo gruppo? Giustissimo e sono anche bravi. Solo che questo assieme di arbitro e Var può creare dei problemi, ogni tanto li crea e ieri forse lo ha creato in uno spettacolo in cui l'arbitro può avere colpa relativa, ma il meccanismo è da oliare per non creare disagio nel pubblico. Alla fine si gioca per la gente".
Tecnicamente, Moratti sottolinea delle differenze rispetto al passato campionato. "Penso che l'Inter sia molto diversa dall'anno scorso. Gioca bene, soprattutto i primi tempi, ma non ha ancora fiducia in sé stessa come quella dell'anno scorso. Il fatto che ci siano tanti punti dalle prime mette in condizione di non essere troppo sicuri di vincere lo scudetto. Penso però si sia attrezzati per farlo. Dzeko ha dimostrato di essere un giocatore di estrema classe. Con una squadra diversa e un carattere che si sta formando, ma ci sono tutti i mezzi. Nel primo tempo di ieri l'idea era che l'Inter meritasse molto di più e che la Juventus fosse in difficoltà. Se l'Inter riesce a segnare un po' di più ne fa di belle figure. Il derby? Può diventare uno dei più belli, vincere quello sarebbe molto importante".
Si parla anche delle differenze tra Conte e Inzaghi. "Sono molto diversi. Conte ha dimostrato di vincere, bravissimo. Inzaghi è totalmente diverso, si è preso una bellissima e non facile responsabilità però si trova davanti a un pubblico un po' viziato dall'anno scorso".
Un altro argomento è la presenza sempre più importante di grandi fondi e società al posto dei vecchi mecenati. "E' un po' la deriva che capita nel momento in cui ci sono problemi economici o quando le squadre cominciano a costare così tanto che intervengono multinazionali o queste proprietà con interessi oltre il calcio che riescono a sostenere certi costi. Le medie consentirebbero ancora a tanti di fare i proprietà, le grandi società possono andare solo a grandi gruppi. Poi anche un gruppo estremamente forte come Suning si è trovato in difficoltà", dice ancora Moratti.
Infine un commento su due vecchie conoscenze: Mourinho e Ibrahimovic. "Mourinho ha cercato di cavarsela in tutti i modi. Aveva già avvisato che la rosa, nei momenti di grande esaltazione, non era all'altezza delle altre squadre. Certo una sberla così non poteva aspettarla nessuno credo sia rimasto esterrefatto. Se l'è cavata perché ha giocato bene ieri, per quel che ho visto. Se mi aspettavo ancora Ibra così dopo 14 anni? No ma il carattere per farlo ce l'aveva. Però è difficile trovarlo così asciutto fisicamente dopo 14 anni e con le stesse reazioni. Un miracolo , dovuto a lui perché si è sempre tenuto e ha un carattere eccezionale. Grandissimi complimenti".
E ancora, rifacendosi a quanto accaduto in Bologna-Milan."In principio lasciano giocare durante la partita, ma vedo anche Bologna-Milan con due falli e due espulsioni. Sotto un certo aspetto c'è una certa severità nelle partite che può essere giustissima, ma giocare con due uomini in meno cambia totalmente una partita e bisogna tenerne conto. Così come il rigore di ieri ha cambiato la partita. Poi che fosse grave o meno... Non l'ho visto perché non avevo grande voglia di rivederlo, ma non mi è sembrato obbligasse a intervenire successivamente. Però il ragionamento mi sembra ormai quello e abbiamo una montagna di rigori. Rocchi difende il suo gruppo? Giustissimo e sono anche bravi. Solo che questo assieme di arbitro e Var può creare dei problemi, ogni tanto li crea e ieri forse lo ha creato in uno spettacolo in cui l'arbitro può avere colpa relativa, ma il meccanismo è da oliare per non creare disagio nel pubblico. Alla fine si gioca per la gente".
Tecnicamente, Moratti sottolinea delle differenze rispetto al passato campionato. "Penso che l'Inter sia molto diversa dall'anno scorso. Gioca bene, soprattutto i primi tempi, ma non ha ancora fiducia in sé stessa come quella dell'anno scorso. Il fatto che ci siano tanti punti dalle prime mette in condizione di non essere troppo sicuri di vincere lo scudetto. Penso però si sia attrezzati per farlo. Dzeko ha dimostrato di essere un giocatore di estrema classe. Con una squadra diversa e un carattere che si sta formando, ma ci sono tutti i mezzi. Nel primo tempo di ieri l'idea era che l'Inter meritasse molto di più e che la Juventus fosse in difficoltà. Se l'Inter riesce a segnare un po' di più ne fa di belle figure. Il derby? Può diventare uno dei più belli, vincere quello sarebbe molto importante".
Si parla anche delle differenze tra Conte e Inzaghi. "Sono molto diversi. Conte ha dimostrato di vincere, bravissimo. Inzaghi è totalmente diverso, si è preso una bellissima e non facile responsabilità però si trova davanti a un pubblico un po' viziato dall'anno scorso".
Un altro argomento è la presenza sempre più importante di grandi fondi e società al posto dei vecchi mecenati. "E' un po' la deriva che capita nel momento in cui ci sono problemi economici o quando le squadre cominciano a costare così tanto che intervengono multinazionali o queste proprietà con interessi oltre il calcio che riescono a sostenere certi costi. Le medie consentirebbero ancora a tanti di fare i proprietà, le grandi società possono andare solo a grandi gruppi. Poi anche un gruppo estremamente forte come Suning si è trovato in difficoltà", dice ancora Moratti.
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