Il Principe Diego Milito, a cui Sky Sport ha dedicato la giornata odierna trasmettendo le repliche delle geste sportive dell'argentino con la maglia dell'Inter, ha concesso una lunga intervista ai microfoni dell'emittente satellitare. "Vi ringrazio - esordisce l'ex attaccante nerazzurro - per questa giornata dedicata alle vittorie dell'Inter di quell'anno. Far rivivere ai tifosi nerazzurri queste emozioni è qualcosa di bello, ringrazio tutti voi".

Come stai passando questo momento difficile per tutti noi?
"E' un periodo molto difficile per tutti, sia in Italia che in Argentina. Noi siamo in quarantena, isolati da quindici giorni".

Sky Sport ha dedicato la giornata odierna alle tue gesta sportive con la maglia nerazzurra.
"Vi ringrazio per questa giornata dedicata alle vittorie dell'Inter di quell'anno. Far rivivere ai tifosi nerazzurri queste emozioni è qualcosa di bello, ringrazio tutti voi".

Cosa vi ha detto Mourinho prima di entrare in campo nella finale di Madrid?
"Ci ha trasmesso molta tranquillità in quel momento. Lui era il nostro leader, sapeva quanto fosse importante trasmettere tranquillità in quei momenti di tensione. Quella partita significava tanto per noi e per il mondo nerazzurro. Ricordo perfettamente che prima di andare al Bernabeu ci ha detto di goderci una giornata che forse non avremmo rivissuto nella nostra. Ci ha detto che avremmo dovuto giocare da squadra: in quel modo eravamo arrivati in finale, così dovevamo giocarla".

Il 22 maggio 2010, quando ti sei svegliato, avevi la sensazione di decidere tu la finale?
"Uno cerca sempre di essere tranquillo, di scendere in campo con la voglia e sapendo sempre che può andar bene. Era una partita speciale, tanti di noi non avevano vissuto quel momento: era un'opportunità unica. Avevamo la consapevolezza di poter vincere: siamo arrivati a quella gara con grande fiducia, era un appuntamento importante per lasciare un'impronta nella storia del calcio italiano. Volevamo alzare quella Coppa. Mi sono svegliato così: con la voglia e la tranquillità di fare tutto ciò che avevamo fatto fino a quel momento. Io sono stato fortunato di aver fatto due gol in finale: sono orgoglioso di questo. Ma il Triplete è la vittoria di un gruppo straordinario. Io ho avuto la fortuna di arrivare nel momento giusto in una squadra che aveva già vinto quattro Scudetti consecutivi".

Spazio, poi, ad alcune domande poste dai tifosi:

Cosa hai provato a vincere la Champions League?
"Come ho sempre detto, è difficile riuscire a spiegare a parole ciò che ho provato in quel momento. Ho sempre sognato da bambino di giocare una partita di Champions League: giocare una finale e deciderla con una doppietta è stato un sogno diventato realtà".

Quale emozione si prova a giocare al Meazza?
"Stiamo parlando della Scala del Calcio: uno stadio mitico, che sognavo da bambino. Essere lì, sul prato di San Siro, è stato un altro sogno realizzato".

Prosegue, poi, la conversazione con Carlo Vanzini e Massimo Marianella.

Massimo Moratti per voi è stato quasi come un papà?
"Senz'altro. Approfitto del collegamento con il Presidente per salutarlo. Tutti noi gli vogliamo bene. Io ero molto felice dopo quella finale soprattutto per il Presidente, che meritava di vivere certe emozioni. Per tutto il sacrificio che aveva fatto per l'Inter negli anni. Vederlo così felice quella sera al Bernabeu mi ha riempito il cuore".

Qual è stato il tuo momento più bello con la maglia del Genoa?
"Ovviamente tutti conoscono l'amore che ho per il Genoa e per la città ligure. Non mi dimenticherò mai certi momenti: sono stato accolto come se fossi a casa, sarò sempre grato a tutti. Ho vissuto momenti molto importanti. Senz'altro ho un bellissimo ricordo dei quattro gol segnati in una sola stagione alla Sampdoria".

Ti è piaciuta la frase: "Il Principe diventa Re nella notte di Madrid"? A voi attaccante piace essere mitizzati dai telecronisti?
"Mi viene ancora la pelle d'ora sentire la telecronaca di Massimo Marianella. Con il passare degli anni, è ancora più bello".

Come descriveresti il tuo attaccante ideale con tre soli aggettivi?
"Sono sempre stato innamorato di Ronaldo, quello brasiliano: lui è il mio attaccante ideale. Aveva tutto: dribbling, velocità, forza, gol... Ovviamente lascio fuori Messi, che è di un altro pianeta".

Mourinho ha cambiato il tuo modo di essere giocatore?
"Sicuramente José è stato uno dei migliori allenatori che ho avuto nella mia carriera. Per tanti motivi: grazie a lui sono arrivato all'Inter, poi mi ha fatto giocare sempre. Sarò sempre grato a lui. Non era soltanto un allenatore che comunicava bene: era molto di più. Sapeva valorizzare i giocatori e l'intera squadra: ho imparato tanto da lui, è stato fondamentale in quell'anno in cui abbiamo vinto tutto".

Ti rivedi in qualche giocatore attuale di Serie A?
"I paragoni non mi piacciono. Ci sono tanti attaccanti che mi piacciono in Serie A: Lautaro, Lukaku, Ciro Immobile che sta facendo un grande campionato... Ma ognuno ha le sue qualità e le sue caratteristiche. Non è bello fare dei paragoni".

"Saluto tutti - chiosa Milito - e abbraccio forte tutto il popolo italiano. Ho tanti amici che voglio salutare. Sono sicuro che riusciremo tutti insieme ad andare avanti: dall'Argentina, un forte abbraccio a tutti".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 31 marzo 2020 alle 19:30
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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