Inter, per la continuità. La gara contro l'Atalanta si presenta come una grandissima occasione per dar seguito agli ottimi risultati che hanno contraddistinto le ultime uscite nerazzurre. Tempo di vigilia, quindi, e come di consueto il tecnico interista Walter Mazzarri risponde alle domande dei giornalisti presenti nella sala conferenze dello stadio 'Giuseppe Meazza' di Milano, tra i quali l'inviato di FcInterNews.it.

Queste partite ravvicinate possono dire qualcosa in merito al rientro della squadra nella corsa alla Champions?
"Quando abbiamo avuto il calendario in discesa abbiamo trovato difficoltà, dobbiamo rispettare tutti e noi come mentalità dobbiamo lavorare su noi stessi perché se facciamo bene mettiamo in difficoltà tutti, anche squadre meno titolate, come a Verona. Alla fine, poi, tireremo le somme".

Si può dire che la mediana è il reparto che deve migliorare?
"In certe occasioni arriviamo in attacco con una certa facilità, poi dobbiamo scegliere la soluzione migliore. A volte facciamo tutto bene fino all'area e poi sbagliamo l'ultima scelta, come è successo anche a Verona. E' in questo che dobbiamo migliorare".

Segreto della solidità difensiva?
"L'organizzazione aiuta questo aspetto. La fase difensiva partecipa alla gara, tutti si allenano allo stesso modo e tutti sanno che bisogna proteggere anche i difensori".

Vincere domani per fare il salto di qualità?
"L'Atalanta è un avversario difficile per tanti. Sono praticamente salvi e si esprimono alla grande anche fuoricasa. Dobbiamo pensare a fare il massimo".

Moratti ha detto che, dando di più dall'inizio, il terzo posto sarebbe stato possibile. Condivide?
"Abbiamo lasciato punti per strada per una serie di motivi e poi abbiamo perso altri punti per sfortuna, con episodi che ci hanno penalizzato. Sì, c'è rammarico, ma in un'annata anomala il cammino è da considerarsi ottimo".

Può bastare una sola estate per colmare il gap con la Juventus?
"Manca ancora tanto alla fine, nel calcio ho capito che bisogna pensare al presente e ci vuole equilibrio nel giudizio. La fine di questa stagione sarà importantissima per l'anno prossimo".

La Juve ha avuto tanto tempo per diventare collaudata, è questa la differenza?
"Negli anni ho sempre cercato di dare un'identità precisa alla mia squadra. A volte ci si impiega di più ma, in generale, sono d'accordo con Cambiasso: in campo vanno i giocatori e la qualità, insieme ai valori, non si può scordare. Gli interpreti migliori sono i calciatori, più sono forti e più si arriva in alto".

Giacomelli non andò benissimo durante l'ultima gara a San Siro. Ci sarà pressione?
"Mi auguro di no, dico sempre quello che penso: gli arbitri devono concentrarsi sul loro operato senza guardare squadre e stadi".

FcIN chiede: Ranocchia ha trovato continuità, si è guadagnato la fiducia?
"Io guardo il campo e ora sarà, probabilmente, ancora titolare, chi scende in campo alla domenica e mi asseconda sarà confermato per la gara successiva. Tutti devono pensare alla squadra e vincere perché, facendo male, si potrebbe perdere il posto. Ci vuole competività".

FcIN chiede: Alvarez può essere impiegato anche più avanti per far rifiatare Palacio?
"Può essere, avere tanti giocatori importanti è molto utile, a volte si vince anche con i cambi e per me è fondamentale avere più soluzioni. Quando allenavo squadre meno importanti non avevo riserve all'altezza, mentre qui ho giocatori praticamente uguali e questo è perfetto per me".

Squadra che vince non si cambia, vale anche con tre gare ravvicinate?
"Ho sempre deciso io, faccio le mie considerazioni e in questo momento c'è molta competizione".

Ha sempre creduto in Jonathan?
"Anche a Napoli avevo pensato a lui, conoscevo le sue caratteristiche e gli mancava solamente qualcosa. Il mio gioco permette agli esterni di far bene, si è sentito tutelato e spero che continui così, dopo tutti questi elogi. Per fare bene dobbiamo trovare continuità".

La sera di Inter-Catania avrebbe pensato ad un 'cambio rotta' del genere?
"Anche contro il Catania abbiamo concesso pochissimo, però sapendo come arrivano qui a San Siro gli avversari che si chiudono ho sempre visto questo copione: tanto gioco, tante occasioni e nessun gol. Questo condiziona la gara, anche se al termine della partita ho pensato solo alla gara successiva".

La squadra sembra, in casa, che giochi in orizzontale. E' d'accordo?
"Non sono d'accordo, noi abbiamo un tipo di gioco che prevede di andare sugli esterni quando in mezzo siamo chiusi. Noi sfruttiamo l'ampiezza del campo. Andiamo sia in verticale sia usando una manovra avvolgente, dipende dall'avversario. Quando eravamo in alto arrivavamo spesso in area di rigore".

Napoli e Fiorentina fuori dalle Coppe, sfortuna?
"Non guardo gli altri, anche se poteva essere un vantaggio il fatto che continuassero, questo certo. Io, ripeto, non guardo la classifica perché concentrandoci solo su di noi abbiamo fatto bene e ci sono ancora 30 punti, vogliamo il massimo".

Guardando le partite giocate fino a questo momento e i punti conquistati, ci sono dei rammarichi per questa stagione?
"L'ho detto prima, abbiamo perso tanti punti ma ci sono annate particolari. Considerando tutto credo che la stagione sia ottima, ci mancano dai 4 ai 6 punti. Con questo bottino lo scenario poteva essere migliore. Rimando ogni discorso alla fine del campionato".

Le condizioni di Nagatomo.
"Ieri ha fatto il primo allenamento con la squadra, a Verona D'Ambrosio ha fatto bene ma spero di poterlo convocare".

Hernanes fondamentale?
"Per ora ha dimostrato con i fatti che la qualità ci deve essere, anche se non è ancora al massimo. Ci vuole la freddezza giusta al momento giusto, perché anche un calcio piazzato può cambiare la gara. La qualità è fondamentale, ti permette di sfruttare le occasioni, tanti giocatori in allenamento fanno i numeri, mentre in campo poi sbagliano. Questa è la differenza sostanziale".

L'Atalanta è quasi salva, si aspetta un avversario chiuso?
"Credo che se la possa giocare, ma anche noi dovremo fare in modo di limitarli. Penso che nel calcio sia importante l'avversario: nel caso in cui facessimo bene anche loro avrebbero difficoltà".

Come sta vivendo la squalifica Juan Jesus?
"E' un altro che mi ha sempre dato soddisfazione. Forza fisica pazzesca e poi  è maturato tanto. Si allena meglio di prima, anche se non può giocare. Sta andando a mille e mette in difficoltà tutti, si allena alla grande".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 22 marzo 2014 alle 13:30 / Fonte: Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza' - Luca Pessina
Autore: Francesco Fontana
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