“Bentornato? Ok, ma perché?”. Con questa risposta si apre l'intervista di Julio Cesar alla Gazzetta dello Sport. Il numero uno brasiliano ha parlato alla vigilia del derby in una lunga chiacchierata molto indicativa del suo stato d'animo. “Ho commesso qualche errore, e la gente parla parla... Basta non ascoltare e sapere che il calcio dimentica in fretta. Un conto è fare una cazzata, un conto è fare un errore: io ho fatto errori su palle parabili, non cazzate”. Quale il peggiore? “A Palermo, sulla punizione di Miccoli”. Ora l'Inter è in ripresa. “Non ci spiegavamo perché non fossimo più noi. E non ho mai pensato di andare via dall'Inter: ho ancora delle cose da fare qui, come riprendermi lo Scudetto. Ora vogliamo tornare a giocare bene, anche se non vedo problemi a vincere il derby giocando male”, ammette il portiere nerazzurro. “Punti in comune con la rimonta dell'anno scorso? Questa è più dura. Ma il derby può essere importantissimo per la testa. Per sentirci ancora lì, a sognare. Un derby non si vuole perdere mai, ma fare a cambio col Milan con lo Scudetto e due derby persi. In difesa abbiamo ritrovato fiducia, ma anche rabbia”. Una grande parata su Ghezzal proprio a metà rincorsa: “Se avessimo perso punti lì sarebbe stato un casino”. Il derby più bello? “Gennaio 2010, più di metà partita in 10 contro 11, io che paro un rigore a Dinho, 2-0 per noi: il derby perfetto”. E Ibra? “Io non ho paura di nessuno. Lui lo conosco e so che devo stare attento. Pato? Ha deciso l'ultimo derby”. Occhio anche a Robinho e Boateng. “Il primo vuole segnarmi il primo gol, il secondo ha un gran tiro”. Complimenti per Abbiati: “Dopo un errore, poi fa sempre bene. E' una persona serena”. L'ultima su Tevez: “Meglio averlo in squadra, molto meglio...”, chiude la sua lunga intervista il portiere dell'Inter.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 14 gennaio 2012 alle 09:42
Autore: Alessandro Cavasinni
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